0 risultati
episodio 5

Esiste davvero il calcio di rigore perfetto?

Esiste un metodo infallibile per segnare un calcio di rigore? Vediamo cosa sono le "unsavable zone" della porta da calcio e se è vero che la squadra che tira i rigori per prima ha più probabilità di vincere.

A cura di Videostorie
23 Febbraio 2024
18:30
38 condivisioni
Esiste davvero il calcio di rigore perfetto?
Immagine
Stai guardando La Scienza del Calcio non perderti altri contenuti di Geopop
Immagine

Il calcio di rigore è un particolare tipo di punizione che consiste nel tiro dal dischetto a 11 metri di distanza dalla porta; viene assegnato a seguito di particolari infrazioni, tipicamente – ma non sempre – compiute nell'area di rigore avverssaria. Ma esiste il calcio di rigore perfetto? In quale zona della porta bisogna tirare se si vuole avere maggiore probabilità di segnare? Ed è vero che la squadra che tira i rigori per prima ha più probabilità di vincere la partita? Siamo sicuri che, almeno una volta, vi sarete fatti queste domande. Anche perché, tra tutti i momenti di una partita di calcio, quello dei calci di rigore è forse il più emozionante: non a caso, spesso, si parla di "lotteria dei rigori" per via della loro imprevedibilità.

Ma siamo davvero sicuri che la massima punizione di questo sport sia un evento governato totalmente dalla fortuna? O esiste una spiegazione scientifica dietro un tiro – o una parata – dagli 11 metri? Partiamo dal presupposto che il calcio non è una scienza esatta, perché ci sono tanti fattori che condizionano lo svolgimento delle partite. Nel caso del calcio di rigore si possono creare però quelle condizioni per aumentare la probabilità di segnare. Ed è una questione di fisica: di spazio, velocità e tempo di esecuzione.

Quanto misura una porta da calcio

Partiamo dallo spazio. La fisica ci dice che esiste una zona della porta che è più difficile da raggiungere per un portiere. Una porta da calcio è larga 7,32 m e alta 2,44 m. L’area – che si calcola moltiplicando la larghezza per l’altezza – è invece di 17,86 mq. Un portiere professionista – tra il metro 80 e il metro e 90 di altezza – può coprire, considerando anche l’apertura delle braccia, all’incirca 4 metri quadri di porta. Ciò significa che quasi l’80% della porta è di fatto scoperto.

Immagine
Le dimensioni di una porta da calcio e l’area occupata dal portiere

Velocità di tiro: quanto tempo impiega un pallone ad arrivare in porta

Oltre allo spazio, l'altro fattore da tenere in considerazione è la velocità di tiro. Generalmente un pallone calciato in porta – colpito da fermo – può raggiungere una velocità compresa tra i 60 e i 120 km/h. Ipotizziamo che un rigore venga calciato alla velocità di 90 km/h, ovvero 25 m/s. Per calcolare quanto tempo il pallone impiega ad arrivare in porta bisogna fare una la divisione: 11 metri – che è la distanza dal dischetto alla porta – diviso 25 m/s, ovvero: distanza diviso velocità. Il risultato è 0,44 centesimi di secondo, che equivale praticamente a un battito di ciglia. Concretamente, il portiere ha giusto il tempo di fare un passo prima di tuffarsi. Quindi, un rigore calciato a una certa velocità crea un certo svantaggio per il portiere. Perché più veloce è il tiro, meno tempo di reazione avrà a disposizione.

Immagine

Quali zone della porta colpire per segnare un rigore

Ma da sola la velocità non basta per segnare. Una ricerca fatta qualche anno fa dall'Università di Bath, nel Regno Unito, dice che centrare alcune zone della porta aumenta la probabilità di segnare. Immaginate un semicerchio intorno al portiere, che corrisponde al limite massimo che può raggiungere tuffandosi dal centro della porta. All’esterno dell’arco ci sono degli angoli che sono quasi impossibili da raggiungere e per questo vengono definiti “unsaveable zone” – letteralmente “zone insalvabili”. Lo studio afferma che i tiri calciati all’interno di questo semicerchio, sono stati parati nel 50% dei casi. Invece quelli calciati all’esterno del semicerchio, per l’80% si sono trasformati in gol.

Immagine
Credit: University of Bath

Bisogna ovviamente fare una precisazione: se il pallone venisse calciato molto lentamente, quel semicerchio – cioè l’area “sicura” del portiere – si allargherebbe notevolmente. Un tiro lento, anche se mirato all’angolino, verrebbe parato facilmente, perché il portiere ha più tempo per muoversi e raggiungere il pallone. Viceversa, più un tiro è potente e preciso, più quest’area si restringerebbe. Volendo, i calciatori potrebbero addirittura mirare al “confine” del semicerchio e avere comunque buone probabilità di segnare, tirando ovviamente un rigore a una certa velocità.

Calci di rigore: vince chi tira per primo? Cosa dice la statistica

Piccola curiosità: sicuramente avrete sentito dire che la squadra che inizia a calciare per prima i rigori ha una maggiore probabilità di vincere. È vera questa cosa? La statistica dice di sì: chi tira per primo, vince 60 volte su 100. È un calcolo di probabilità, chiaramente, ma ha comunque una sua valenza. Uno studio pubblicato sull’American Economic Review sembrerebbe aver trovato una possibile spiegazione. In sostanza, lo studio afferma che segnare il primo rigore crea una sorta di inerzia psicologica positiva sulla squadra: se un calciatore segna, la sua “positività” si trasmette anche al compagno che dovrà calciare dopo di lui. Viceversa, la squadra avversaria si troverà sempre costretta ad inseguire: a meno che – ovviamente – la squadra che tira per prima non sbagli.

Sfondo autopromo
Cosa stai cercando?
api url views