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Michele Riondino dal Primo Maggio di Taranto: “No alla violenza, ma il fascismo non si rispetta”

Michele Riondino ha lanciato il Primo Maggio di Taranto con un monologo in cui nega la violenza, ricorda l’Ilva e attacca chi vuole capovolgere la Storia e la realtà”.
A cura di Francesco Raiola
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Michele Riondino all'1 Maggio libero e pensante
Michele Riondino all'1 Maggio libero e pensante

Mentre al Circo Massimo si tiene il concertone organizzato da CGIL CISL e UIL a Taranto va in scena il Concertone organizzato da Diodato, Michele Riondino e Roy Paci, condotto da Valentina Petrini, Andrea Rivera, Martina Martorano e Serena Tarabinie che vedrà esibirsi, tra gli altri, Brunori Sas, Serena Brancale, Cristiano Cosa, Valerio Lundini e I VazzaNikki, Mannarino, Marlene Kuntz e Francesca Michielin. Il Concertone pugliese da anni è la più valida alternativa a quello della Capitale, con una connotazione ancora più sociale e politica, come ribadisce lo stesso Riondino nel suo monologo sul palco.

"Vogliono cancellare, ribaltare la narrazione di questa città. Vogliono ribaltare tutto quello che noi abbiamo fatto in questi anni. Ecco perché l'1 maggio Taranto libero e pensante è ancora necessario" ha detto Riondino dal palco del concerto, in corso nell'area del parco archeologico delle Mura Greche. Il regista e attore ha cominciato il suo monologo, davanti a migliaia di persone, citando alcune delle astrusità dette dai politici di destra, nei mesi scorsi.

"Il Generale Vannacci dice che i figli degli omosessuali devono essere rieducati, che nelle scuole italiane i disabili devono essere separati dagli altri. Il deputato di FdI Mollicone sostiene che le coppie gay nel nostro Paese non sono legali, un consigliere regionale di FdI dice che in Veneto vuole solo cittadini bianchi, il Ministro del'Istruzione Valditara definisce impropria la circolare con cui una Preside di Firenze condanna il Fascismo…" è stato parte dell'elenco del regista che ha spiegato come ci sia chi "capovolge la storia e la realtà (…) procedendo a piccoli passi in modo che l'accettabile diventi ragionevole e alla fine il ragionevole diventi legale".

"Si procede a piccoli passi e lo ha pensato bene chi ha deciso di piazzare anti abortisti nei consultori, chi ha definito i partigiani morti in via Rosella ‘una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS' (il riferimento è alle parole del presidente del Senato, Ignazio Larussa, ndr). Capovolgere la realtà significa alludere, capovolgere una fotografia può significare alludere ma comunque la si giri resta sempre quella immobilità definitiva" ha spiegato rispondendo alle polemiche che l'hanno visto protagonista dopo aver postato, in occasione del 25 aprile, una foto di la Russa a testa in giù (ricordando Mussolini e Petacci a Piazzale Loreto.

"Mai auspicherei violenza, men che meno su qualcuno che ha legittimamente vinto le elezioni e che per questo ci governa. Io non li ho votati, non condivido le loro idee e mi impegnerò, lotterò perché la loro sconfitta politica avvenga il prima possibile" ha ribadito Riondino: "Si possono sbagliare modi e tempi ma una cosa dovrebbe essere chiara a tutti e per essere ancora più chiaro prendo in prestito le parole del presidente partigiano, Sandro Pertini quando disse che ‘tutte le idee vanno difese e rispettate tranne il fascismo' che è la morte di tutte le idee e dei diritti. Buon primo maggio a tutti" ha concluso l'attore.

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