Il ritorno dei Gemelli Diversi: "Tanti nel rap fanno oggi quello che noi facevamo nel '98"
pubblicato il 28 ottobre 2016 alle ore 10:44
Tornano con un "Uppercut", i Gemelli Diversi, una delle storiche band in grado di unire il rap alla melodia, dando il là, a livello mainstream a una moda che oggi è molto percorsa. Lo sanno bene e lo spiegano anche ai microfoni di Fanpage.it che li ha incontrati a Milano: "Quello che notiamo oggi è che molti artisti rap si sono diretti, oggi verso quello che facevamo noi nel 98, ovvero canzoni con strofe rap e ritornelli cantati che hanno determinato il successo di molti artisti di questo periodo, mentre ce ne sono altri della scena rap canonica - che ora è più trap - che continuano a fare rap, ma con l'aggiunta dell'autotune, delle strofe melodiche""SE UN PUGNO TI GETTA A TERRA, NON DEVI CEDERE"
Sulla copertina proprio un uppercut, che nella boxe indica un pugno che dal basso va verso l'alto, colpendo il viso dell'avversario (il classico montante, insomma): "Quel pugno che si vede in copertina non è il pugno che il pugile dà, ma quello che abbiamo ricevuto in questi ultimi 3 anni, che ha cercato di destabilizzarci, ma senza riuscirci. Ed è anche una metafora per chi ascolta il disco, ricevi un pugno così forte, che ti può buttare a terra, ma tu non devi cedere e devi rialzarti e ricominciare il tuo cammino".
QUASI UN MILIONE DI ALBUM VENDUTI
Il successo maggiore la band l'ha ottenuta a cavallo tra gli anni '90 e il 2000, quando con "Gemelli DiVersi", "4x4" e "Fuego" vendettero centinaia di migliaia di copie, fino all'ultimo album del 2013, "Tutto da capo", in seguito al quale Grido ha abbandonato la formazione, che oggi è composta da Thema e Strano: "Abbiamo avuto la fortuna di esordire nel 1998 e superare le 100 mila copie e nel giro di 18 anni abbiamo venduto quasi un milione di dischi, quando i dischi ancora si vendevano e il disco di platino era a 100 mila copie. Ci siamo divertiti molto in quegli altri".
IN TOUR CON I LORO SUCCESSI
L'anno prossimo torneranno in tour e promettono di suonare anche i loro maggiori successi, anche perché, spiegano che "non possiamo scendere dal palco senza fare 'Mary', 'Un attimo ancora' e 'Fotoricordo'" anche perché "non siamo quel gruppo che rinnega il passato, anzi, meno male che le abbiamo fatte quelle canzoni e poi ci piace ancora, anche perché il fattore live è sempre stato fondamentale, sin dal '98".
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