Prisoner 709 live, Caparezza: "Che seccatura suonare con l'acufene, mi prenderò più cura di Michele"
pubblicato il 15 settembre 2018 alle ore 12:51
"Non è stato faticoso rivivere i momenti che hanno suscitato la scrittura di 'Prisoner 709' perché comunque è un modo per esorcizzarli e dargli una nuova veste" spiega Caparezza presentando "Prisoner 709 Live", ovvero la nuova veste che ha dato al suo ultimo lavoro dopo un anno di live. Caparezza parla dell'acufene che lo ha colpito anni fa e gli ha fatto perdere parte dell'udito: "Ero troppo concentrato a fare i concerti per curarmi di me, però come sempre accade adesso è il momento di occuparmi di Michele".
Ai microfoni di Fanpage.it il rapper pugliese parla anche del gap generazionale nel rap (sarebbe assurdo avere la pretesa, superati i 40 anni, di essere rappresentativi per un pubblico di ventenni"), della trap ("non è più una novità, però ha in sé delle novità compositive che si possono traghettare in altri ambiti") e di "Vieni a ballare in Puglia", il suo maggior successo - talvolta male interpretato - e citando il rapper veneto Herman Medrano dice: "Sono responsabile di quello che dico, non di quello che capisci tu".
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