Almamegretta: "Siamo un punto indefinito tra Nino D'Angelo e Adrian Sherwood"
pubblicato il 14 ottobre 2016 alle ore 09:50
Si chiama "Ennenne" l'ultimo album pubblicato dagli Almamegretta, una delle band di riferimento dell'Italia degli anni '90 che è riuscita a sopravvivere ai cambiamenti di questi ultimi anni mantenendo una coerenza musicale e una qualità non comuni. In quest'ultimo album, totalmente autoprodotto, la band capitanata da Raiz (ma che vede anche la presenza stabile di Gennaro "T" Tesone e Paolo Polcari) riesce a rimanere fedele alla propria natura senza risultare stantìa e per il missaggio tornano ad affidarsi alle mani sapienti di Adrian Sherwood, l'uomo che negli anni '90 fece sì che la band di Napoli attivasse un sodalizio importante coi Massive Attack, band seminale della musica inglese: "La cosa nuova è che è un disco che abbiamo totalmente autoprodotto, ci siamo rivolti a tutte realtà indipendenti e a noi è sembrato che il lavoro sia stato buono considerando che da qualche anno non avevamo una rilevanza nazionale".Il titolo, criptico per alcuni, sta per “Nescio Nomen”, attribuzione data ai bambini che nascono da genitori ignoti quando li si registra all'anagrafe, ma che in realtà segna anche la volontà di sottolineare come il 'non essere puri" possa essere una qualità d'apertura verso gli altri: "Figlio di NN, quindi figlio di un'unione promiscua, figlio di una persona non pura, ma che è aperta, che ha lo spazio per capire gli altri e quelli che non sono come lui perché dentro di sé ha tante differenze. Quest'album traspira naturalezza e forse è questo che è mancato negli ultimi anni quando avevamo provato, sempre con passione e naturalezza, a costruire un poco troppo, mentre questo si rifà al live e al suono che ha la band dal vivo".
In quest'ultimo lavoro, influenzata ancora dai ritmi dub, torna ancora forte la voglia di sperimentare ma senza perdere d'occhio la tradizione, come succedeva anche negli anni '90, quando "Sanacore" divenne uno dei loro maggiori successi. Questa volta l'omaggio dichiarato è a Nino D'Angelo di cui hanno rifatto "Ciucculatina dda ferrovia", una "Nun te scurdà" ante litteram, rivestita dei suoni della band e che, come dicono nell'intervista a Fanpage.it, è una sorta di manifesto identitario: "Tra le varie generazioni di musicisti di questa città c'è da attingere. "Ciucculatine d''a ferrovia" rappresenta la maturità artistica di Nino D'Angelo, in definitiva, quel personaggio è lo stesso di nu jeans e 'na maglietta, tutto napoletano. Fare questa canzone è stato esporre gli Almamegretta e dire 'Questo è un manifesto, questo siamo noi, un punto indefinito tra Nino D'Angelo e Adrian Sherwood'".
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