Il Musazzi, l’anti-influencer: “Il mio lavoro è prendere in giro. So quale sarà il mio ultimo video”

Classe 1988, Stefano Musazzi detto Il Musazzi si è ritagliato uno spazio sui social prendendo in giro gli influencer. I loro video sgrammaticati, i vlog falsi come una moneta da tre euro e le strane abitudini sono diventanti una miniera d’oro per i suoi contenuti. Fanpage.it lo ha intervistato per sapere quando ha iniziato a pubblicare video, che rapporto ha con gli influencer che prende in giro e soprattutto quale sarà il suo ultimo video.
Intervista a Stefano Musazzi
Creator e speaker radiofonico
A cura di Valerio Berra
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La prima cosa che ha fatto Il Musazzi quando è arrivato negli studi di Fanpage è stato lamentarsi degli sgabelli. Troppo piccoli, troppo bassi per lui che supera il metro e novanta. I commenti sono finiti solo quando gli abbiamo detto che sono gli stessi su cui in un’altra redazione avevamo intervistato anche Paolo Sorrentino.

Classe 1988, origini nella provincia milanese, Stefano Musazzi ha iniziato a ritagliarsi uno spazio sui social a partire dal 2020. Piena pandemia. Tra un lavoro come cameriere e uno in aeroporto con le spedizioni internazionali ha cominciato a pubblicare video in cui prendeva in giro gli influencer. I loro video sgrammaticati sono diventati una miniera di contenuti.

“Quando ho iniziato la vita da influencer stavo in un ristorante, guardavo un video e ho pensato: Ma non c’è nessuno che li prende in giro? Mi sono chiesto cosa sapessi fare e ho risposto: niente però sapevo fare i montaggi, avevo una buona dialettica e sapevo prendere in giro le persone. Ho messo insieme queste tre cose”.

Come è iniziata la storia del Musazzi

Nell’intervista che vedete in testa a questo articolo c’è però anche altro. Stefano Musazzi ha cominciato ad occuparsi dei video ben prima del 2020. Sulle piattaforme si trova ancora qualche traccia ma i suoi primi video risalgono a quando aveva 10 anni e con tecniche primitive di ripresa creava sequenze in stop motion delle statuette del presepe.

“Il primo video nella vita l’ho girato nel 1996. Mio papà aveva la videocamera, la prendevo. Usavo la tecnica stop motion, almeno ho imparato dopo che si chiamasse stop motion. Prendevo la telecamera la tenevo fissa, schiacciavo REC un secondo con davanti i soldatini, le stampelle del presepe. Nella mia testa questa tecnica l’ho inventata io. Quante cose meravigliose succedono nella mia testa”.

L’ultimo video pubblicato su Instagram

Una cosa che abbiamo imparato negli ultimi anni è che le carriere dei creator, o almeno di quelli che riescono a raggiungere una buona notorietà, funzionano un po' come quelle dei calciatori. Iniziano presto, macinano quantità di soldi non paragonabili ad altri lavori e poi a un certo punto finiscono. Cambiano le piattaforme, cambiano gli algoritmi, cambiano i trend o semplicemente il pubblico si stufa. Sono pochi quelli che riescono a tenere il ritmo per anni. Per questo abbiamo chiesto al Musazzi se ha già deciso quale sarà il suo ultimo video:

“L’ultimissimo? Mi immagino un video in punto di morte, in cui dico Ma andata a c**gare tutti. Lo prendo e lo pubblico su Instagram o su quel social che ci sarà al momento. Ma è il motivo per cui sono sempre ben vestito, se dovessi morire da un momento all’altro, sono già pronto per la cassa”.

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