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Sanremo prima e dopo Amadeus, come è cambiato il festival in quattro anni

Fiorello, le gaffe, Bugo e Morgan, la musica al centro, il Covid e l’Ariston vuoto, il trionfo di pubblico e l’edizione con Chiara Ferragni. Ecco come Amadeus consegnerà al suo successore un evento moderno, lucidato da quella polvere che da anni era depositata sul Festival di Sanremo.
A cura di Andrea Parrella
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Dal passo indietro alla gloria. I quattro Sanremo di Amadeus, in attesa del quinto, tracciano una parabola che unisce questi due estremi opposti: la gaffe e il successo, l’errore e il trionfo. Il clima alla vigilia dell'avventura sanremese di Amadeus era caratterizzato da scetticismo e perplessità che il conduttore potesse fare suo questo evento, sensazioni rafforzate anche da quel “l'ho scelta perché sa stare un passo indietro con un grande uomo” riferito alla co-conduttrice Francesca Sofia Novello, Amadeus ha ribaltato tutte le aspettative con quattro edizioni storiche, riuscendo a riportare Sanremo alla condizione di evento totale. Alla vigilia della sua quinta e ultima edizione, ripercorriamo questa impresa.

Sanremo 2020, dalla gaffe al trionfo

A Sanremo 2020 Amadeus può fare prima di tutto leva sul sostegno di Fiorello, suo sponsor che accetta di partecipare per la prima volta al Festival in una veste diversa da quelle di concorrente/ospite indossate fino a quel momento. Come presentatore ombra esaudisce i desideri di chi da sempre vedeva quell’esito nel destino dello showman siciliano. In realtà la conduzione vera è nelle mani di Amadeus che però con quella spalla si alleggerisce di un peso e punta a creare un Festival che è contenitore di canzoni e che esce dalla dimensione della conduzione spettacolare e dell’intrattenimento, quota che spetta proprio al jolly Fiorello. È una ricetta che funziona, gli ascolti sono altissimi, forse inaspettatamente, e la formula già vincente si avvale del contributo del caso Bugo-Morgan, che aggiorna la classifica degli eventi imprevisti della storia di Sanremo regalandoci un meme epocale. Il vincitore, Diodato, è la ciliegina sulla torta con una canzone che si impone come vincitrice dal primo ascolto.

Bugo e Morgan, il caso più discusso di Sanremo 2020
Bugo e Morgan, il caso più discusso di Sanremo 2020

Il festival del Covid, l'Ariston vuoto e la musica che cambia

Sfortuna vuole che Sanremo 2020 sia l’ultimo grande evento di spettacolo prima della pandemia, il Covid irrompere nelle nostre esistenze prima ancora che Amadeus possa aver smaltito i postumi dei festeggiamenti. Quella del 2021 sarà l’edizione senza pubblico, i palloncini al posto degli spettatori (anche quelli di forma equivoca), il silenzio spettrale nell’Ariston e l’intrattenimento per nessuno. Una decisione discussa quella di andare avanti comunque con lo spettacolo, in gara c’è Willie Peyote che cita la serie Tv "Boris" nella sua canzone parlando di “un paese di musichiate mentre fuori c’è la morte”: pare raccontare proprio quello che accade all’Ariston. Immagine plastica di quel Sanremo è , a causa del contagio di una persona del suo staff che lo costringe alla quarantena in una camera d’albergo. Anche per questo secondo Sanremo di Amadeus ci sono tutti i presentimenti per aspettarsi una disfatta epocale, gli ascolti delle sono in calo nonostante i parziali lockdown che favoriscono l’idea di un pubblico chiuso in casa e quasi obbligato a vedere la Tv, ma Amadeus ha il suo asso nella manica, perché all’ostinazione di andare in scena a tutti i costi coniuga un lavoro sulla scelta dei brani che è forse la vera cifra del suo interregno sanremese. Canzoni accattivanti, artiste e artisti provenienti da mondi musicali diversi, capaci di strizzare l’occhio ad ascoltatori più giovani, un pizzico di Fedez e la ciliegina sulla torta dei Maneskin vincitori e poi fenomeno internazionale, sono tutti ingredienti che fanno di questa edizione la più significativa del ciclo Amadeus per la ricaduta sul mercato discografico e radiofonico.

I Maneskin vincitori di Sanremo 2021
I Maneskin vincitori di Sanremo 2021

Il 2022, esplode il FantaSanremo

La strategia del 2021 paga, Amadeus conquista definitivamente la fiducia dell’azienda che gli propone un altro mandato e quella del 2022 sarà l’edizione in cui il conduttore comincia a raccogliere i frutti della sua semina. Innanzitutto accade una cosa significativa: il ritorno di Elisa, vincitrice nel 2001, certifica che Sanremo torna a essere un luogo che artisti già affermati e con uno standing alto non temono più. La presenza di Gianni Morandi in gara, che arriva addirittura sul podio, certifica inoltre la capacità del Festival di saper intrecciate diversi flussi generazionali e rendere appetibili ai più giovani anche dei nomi di grande risalto nel passato,  cosa simile era successa con Orietta Berti nel 2021. Fenomeno ancora più significativo quello del FantaSanremo un gioco virtuale che capitalizza e digitalizza il concetto di gruppo d’ascolto, trascinando nella settimana sanremese anche chi avrebbe giurato di non voler mettere piede nell’evento nazional popolare per eccellenza. Insomma: nel percepito comune è un Sanremo che torna a essere di chiunque come non succedeva da decenni. Post Scriptum: la vittoria di Mahmood e Blanco era così certa da non essere nemmeno quotata dai bookmakers.

Elisa torna in gara a Sanremo a oltre 20 anni dalla sua vittoria nel 2001
Elisa torna in gara a Sanremo a oltre 20 anni dalla sua vittoria nel 2001

Il boom definitivo del 2023 con Chiara Ferragni

Si arriva all’edizione 2023, in cui Sanremo esplode letteralmente. Il Tg1 diventa un rotocalco festivaliero, contenitore costantemente aperto agli annunci di Amadeus tra cui c’è quello di Chiara Ferragni nei panni di co-conduttrice. Una notizia che decuplica l’attenzione mediatica sul festival. Il suo approdo a Sanremo non incide solo sulla risonanza della manifestazione ma anche sulla scrittura televisiva di Sanremo, che diventa iper social con continui rimandi a Instagram come pedina fondamentale del racconto. Amadeus apre il suo account Instagram in diretta, pubblica sul suo profilo quello che accade sul palco, è una trovata geniale che ha però anche le sue controindicazioni, visto che la Rai verrà multata per pubblicità occulta della piattaforma. Anche quest’anno c’è una vittoria cristallina che pare già scritta, quella di Mengoni, che torna all’Ariston dopo dieci anni e fa il bis, mentre a lasciare il segno su questa edizione, forse la più seguita e chiacchierata del quadriennio Amadeus, ci sono le istantanee di Blanco che distrugge la scenografia durante la sua esibizione e il bacio sul palco tra Fedez e Rosa Chemical, una provocazione potentissima su quel palco, che genera anche una coda lunga di chiacchiericcio per l’effetto del bacio sulla stabilità della coppia più discussa d’Italia: Ferragni e Fedez.

Questo Sanremo lo ha vinto Instagram
Questo Sanremo lo ha vinto Instagram

È indubbio che per qualcuno i Sanremo di Amadeus non abbiano una tale rilevanza, ma per il festival in quanto evento la gestione Amadeus realizza definitivamente un processo di svecchiamento di Sanremo, rottamando l’aspetto vecchio e vetusto del festival. In quattro anni Amadeus finalizza il lavoro iniziato da Carlo Conti e proseguito con Claudio Baglioni, sintetizzando le due esperienze. Dopo questa quinta edizione, che forse non sarà l’ultima in assoluto ma solo di un primo ciclo, Amadeus consegnerà a chi gli succederà un evento moderno, lucidato da quella polvere che da anni era depositata sul Festival di Sanremo.

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