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Festival di Sanremo 2024

The Kolors a Sanremo 2024: “La cosa che mi fa gioire è la riconoscibilità del nostro suono”

I The Kolors saranno protagonisti sul palco di Sanremo 2024 con il brano Un ragazzo una ragazza, dopo il successo nel 2023 di Italodisco. Qui l’intervista alla band.
A cura di Vincenzo Nasto
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The Kolors, Sanremo 2024, LaPresse
The Kolors, Sanremo 2024, LaPresse
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I The Kolors saranno protagonisti sul palco di Sanremo 2024 tra i 30 concorrenti Big scelti da Amadeus. Dopo il grande successo di Italodisco, oltre 111 milioni di ascolti su Spotify, il gruppo capitanato da Stash salirà sul palco con Un ragazzo una ragazza, scritto insieme a Davide Petrella e Francesco Katoo Catitti. Qui l'intervista.

Come nasce il brano Un ragazzo una ragazza?

Tutto nasce da una scena, da una fotografia che abbiamo fatto con i nostri occhi, in stazione a Milano. Abbiamo visto questo ragazzo che tenta un approccio, con tutte le difficoltà che può avere un ragazzo in questo momento storico, in cui spesso l'approccio è online. Si vedeva che cercava quell'idea continentale che serviva per rompere il ghiaccio. Ci piaceva l'idea di raccontare quella sensazione, non la classica relazione tra un ragazzo e una ragazza.

Da quale aspetto del brano siete partiti?

Il ritornello. È stata la prima cosa a nascere. Poi, grazie alle nostre 1000 immagini e alla penna di Davide (Petrella), che è un nostro fratello dal giorno zero, sono state trasportate nella vita di tutti i giorni. Provano a raccontare quella sensazione in cui ti senti di dover rompere il ghiaccio, la barriera che ti tiene fermo, che ti frena l'amore.

C'è una parte del brano a cui siete più affezionati?

"Non si può cantare l'amore in una strofa da otto". Ci facevano notare che potrebbe essere la "cassa dritta" (contenuta in Italodisco) di questo pezzo. La strofa da otto ha un bel po' di battute, però come fai a raccontare il sentimento in otto battute? Ci piaceva giocare un po' con questa connessione. Con Davide spesso si fa questo tipo di gioco, il paragone con l'aspetto tecnico in studio, ci piace molto. Ci piace raccontare una sensazione con un linguaggio tecnico, da addetti ai lavori.

Qual è il punto di forte di un brano come Un ragazzo una ragazza?

L'idea è la cosa più importante, anche non parlando del rompere il ghiaccio. In un momento in cui tutti sono ultra fighi, tutti sono talentuosi e famosi, l'idea è quella che ti salva sempre.

E invece musicalmente, com'è stata costruita?

Trasportandola in studio, l'idea, per la canzone, gira sempre intorno alla sincerità sonora, che alla fine prova a non cedere alle tendenze, ma ovviamente a tenerne conto. Cercare di avere una propria identità, una propria riconoscibilità nitida. Non ti nascondo che ho letto un po' di cose che sono uscite, i feedback sui primi ascolti da parte dei giornalisti.

C'è qualcosa che ti ha colpito?

La cosa che più mi ha fatto godere e gioire è stato spesso leggere del "suono dei The Kolors". Se penso ai primi giorni in cui da ragazzetti sbarbatelli siamo entrati in studio con il sogno di fare quello che stiamo facendo oggi, è un obiettivo raggiunto ed è già una vittoria. In quelle parole c'è già una nostra vittoria, perché è quello che abbiamo sempre desiderato avere una nostra identità, una nostra autenticità sonora.

Intervista di Francesco Raiola

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