Il materiale emotivo, Sergio Castellitto: "Dopo questo film smetto di fare il regista"
pubblicato il 28 settembre 2021 alle ore 08:50
Da una sceneggiatura di Ettore Scola, nei cinema dal 7 ottobre Roma, 27 set. (askanews) - E' tratto dall'ultima sceneggiatura di Ettore Scola il nuovo film diretto da Sergio Castellitto, "Il materiale emotivo", nei cinema dal 7 ottobre. Il film è ambientato in un romantico angolo di Parigi ma è stato girato a Cinecittà. Proprio negli studi romani Castellitto lavorò con Scola, come interprete de"La famiglia" e di "Concorrenza sleale". "Mi piaceva l'idea di lavorare sull'ultimo progetto di Ettore, che lui non realizzò, se non quella graphic novel che fece, sono stato allievo di Ettore, ho fatto due film con lui e mi ha onorato veramente della sua amicizia". Questo è il settimo film da regista di Castellitto, e sarà l'ultimo: il testimone passa a suo figlio, Pietro. "Beh, insomma, ho la fortuna di averci in casa il ragazzotto, Pietro, che se la cava molto bene. Adesso mi godo i suoi film, faccio lo spettatore dei suoi film. No, c'è un tempo per tutto, come si suol dire banalmente, penso che non sia più (poi magari la vita ci contraddirà chissà), però al momento sono abbastanza convinto e sereno che questa esperienza di messa in scena finisce qua". Per la sua ultima regia, dunque, ha scelto una storia intima e poetica, con personaggi "bloccati" che rientrano all'improvviso in contatto con il proprio materiale emotivo e con la vita. Vincenzo dedica l'esistenza alla sua piccola libreria e alla figlia immobilizzata dopo un incidente interpretata da Matilda De Angelis. Un giorno però irrompe in quel microcosmo Yolande (impersonata Bérénice Bejo), una ragazza scombinata ed esuberante, con una grande carica vitale, che lo farà uscire dalla prigione emotiva in cui si era chiuso. "C'è una prigione di una casa in questa isola circoscritta di questa piccola piazza, poi c'è questo interno di questi libri, poi c'è una mansarda, e poi dentro la mansarda c'è un acquario, poi dentro un acquario c'è una ragazza intrappolata su una sedia a rotelle. Prigione dopo prigione, dopo prigione, forse lo trovi quel materiale emotivo là, quella sostanza umana che ci tiene in vita, anche se magari appartiene, anche se casomai appartiene soltanto all'acqua dell'inconscio, ecco".
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