Serena Rossi è Mia Martini: "L'ho recitata con amore ed empatia"
pubblicato il 10 gennaio 2019 alle ore 21:46
L'attrice protagonista del film "Io sono Mia" di Eliseo Fiction Milano (askanews) - Essere Mia Martini: Serena Rossi è stata scelta per interpretare la cantante nel film di Riccardo Donna "Io sono Mia", prodotto da Eliseo Fiction con Rai Fiction. Un ruolo intenso, impegnativo, nel quale, ci ha raccontato l'attrice, si è calata completamente. "Ho cercato di acchiappare la sua anima - ha spiegato ad askanews durante al presentazione milanese della pellicola - e di mettere in questo film anche un po' della mia anima, della mia empatia e dell'amore che ho provato per lei". "Ho cercato di non imitarla - ha aggiunto Serena Rossi - perché sarebbe stato ingiusto e riduttivo secondo me, ho cercato di entrare dentro la sua vita, ho vissuto con lei gioie, amori, dolori, malinconie, pur non avendole vissute io davvero. Questo è un regalo che lei mi ha fatto e che l'attore riceve se fa veramente a fondo il proprio mestiere. Quindi è stato un volerla evocare e ricordare nelle piccole cose, dal modo in cui metteva i piedi quando camminava, al modo in cui si toccava il collo quando era in difficoltà, come abbassava lo sguardo quando non voleva rispondere a certe domande, perché era anche una persona molto riservata". Il film, al cinema il 14, 15 e 16 gennaio, ricostruisce la storia artistica e umana di Mia Martini, l'assurdità delle circostanze che l'hanno portata a ritirarsi a lungo in solitudine, prima di ritornare a splendere. "Quando le è stata tolta la possibilità di fare quello che più amava - ci ha detto l'attrice - quello è stato il momento più basso della sua vita, dal quale però comunque è rinata". E la rinascita accade in un luogo preciso, Sanremo 1989, con una canzone, "Almeno tu nell'universo", che Bruno Lauzi aveva scritto 17 anni prima, e che per tutto quel tempo ha atteso che Mia Martini arrivasse a prendersela. "Quando racconto questa cosa - ha concluso Serena Rossi - mi commuovo, perché penso di avere condiviso con lei questo dolore, quindi anche questa felicità. Leggere il telegramma di Domenico Modugno che dice 'Questa è una rivincita contro la cattiveria del mondo', finalmente si erano accorti che era follia quello che aveva vissuto questa donna, e che non era giusto".
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