"Noma": la rinascita dopo il cancro al seno diventa un film
pubblicato il 13 maggio 2018 alle ore 11:35
Un progetto artistico di Alessandra Laganà, il 14 maggio a Roma Roma, (askanews) - Usare la creatività per affrontare il dolore. Da questa necessità prende forma "Noma", il racconto in prima persona di Alessandra Laganà, avvocatessa e musicista, che decide, davanti alla notizia di avere un cancro al seno, di trasformare questa esperienza in un progetto artistico corale, divenuto un film documentario autobiografico. Il film - già vincitore del premio di riconoscimento per il valore umanitario dell'opera all'Accolade Global Film Competition 2017 - (CA) USA - sarà proiettato lunedì 14 maggio (alle 18) presso WE GIL (Largo Ascianghi, 5) a Roma. Noma è - principalmente - un progetto concreto che testimonia la possibilità di "riuscirci" e contiene vari significati: una lacerazione (dall'omonimo termine greco), un percorso itinerante (noma-de), ma anche una parte di carci-noma. Noma, il cui logo riflette una costellazione universale in cui tutti i punti si equivalgono e dialogano, è un percorso rivolto a tutte le persone che vivono il disagio della malattia. Malattia che può diventare il motore per trasformare le paure più intime in energia vitale e convertire il senso di alienazione in "altro". Tra incontri ricchi di condivisione con persone che hanno vissuto la stessa esperienza e una frequente sofferenza fisica, Alessandra, grazie all'incontro col regista Andrés Arce Maldonado, suggella l'idea di trasformare questo itinerario in un film che dia dei significativi messaggi sull'importanza della prevenzione e dell'arte come beneficio. Un film con musiche che scaturiscono dall'anima, tra Avantgarde, Composizioni di Libera Improvvisazione e Canzone d'autore. Momenti indimenticabili: di paura, perché legati al rischio del momento; di gioia, perché non si è soli di fronte a un dolore. Il documentario è stato girato tra Roma, Milano, Reggio Calabria, Lanzarote, Torino e Palermo, con la produzione artistica ed esecutiva e il sound design di Tommaso Marletta. Nella riemersione dei ricordi familiari, che ci accompagnano a tratti, Alessandra evoca più volte la figura materna, vittima dello stesso male, e lancia un messaggio fortissimo sull'importanza della prevenzione che, anche da solo, può rappresentare l'intero film: "Questa è una testimonianza che vorrei lasciare a tutte le donne: la consapevolezza e la cura del sé possono fare la differenza tra la vita e la morte". Un film sostenuto dal Ministero della Salute e da AIOM, e condiviso con i suoi amichevoli partecipanti in un'Associazione no-profit Noma World, che devolverà i proventi alla causa motrice che l'ha ispirata.
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