Mondi diversi per un progetto comune: "C'est la vie" è la commedia francese in stile Macron
pubblicato il 31 ottobre 2017 alle ore 11:19
Regista Eric Toledano ospite di Festa di Roma. Film in sala il 30Roma (askanews) - In Francia ha appena superato i due milioni di spettatori e ora "C'est la vie", il nuovo film di Eric Toledano e Olivier Nakache, punta a bissare il successo di "Intouchables", il film campione d'incassi dei due registi francesi. Toledano è venuto a presentarlo alla Festa di Roma insieme ad una delle interpreti, Eye Haidara. La commedia, che uscirà in Italia il 30 novembre, tra ironia, poesia e una buona dose di realismo, racconta i folli prepartivi di un matrimonio in un castello francese: la prospettiva è quella dell'équipe addetta all'organizzazione, perfetto esempio di multiculturalismo, guidata da uno straordinario Jean-Pierre Bacri.
"In effetti ci sono dei sans papiers in cucina, un tipo non diplomato che entra nel gruppo grazie ad un'amica, una ragazza che probabilmente viene da un quartiere difficile che cerca di affermarsi, un piccolo imprenditore che cerca di lavorare anche se è massacrato dalle tasse. Sono persone diverse, sotto pressione, che devono procedere insieme, che a volte hanno voglia di mollare ma si adattano. E' un po' la visione che abbiamo del nostro Paese in questo momento".
Qualcuno in Francia ha definito "C'est la vie" un film "macroniano", proprio perché riunisce mondi diversi per un progetto comune.
"Penso che i politici in qualche modo vendano delle sceneggiature e Macron ne ha venduta una dicendo 'non c'è più la sinistra, non c'è più la destra, bisogna smettere di litigare, bisogna andare avanti'. Io non lo giudico, non faccio politica, ma in fondo la sua sceneggiatura ha funzionato. Noi usiamo questo tono di riconciliazione per dire che è meglio essere uniti, perché è vero che a me e a Olivier piace mostrare al cinema i modelli che funzionano. La nostra protezione comunque è l'humor, proviamo a far divertire le persone, non vogliamo lanciare nessun messaggio rivoluzionario. Per noi il cinema deve soprattutto porre delle domande".
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