Il "Neapolis Mantra" di Enzo Gragnaniello: "Napoli deve recuperare l'energia della libertà"
pubblicato il 9 marzo 2017 alle ore 10:29
Il 14 marzo al Teatro Augusteo di Napoli andrà in scena "Neapolis Mantra", un concerto multimediale in cui saranno protagonisti "il corpo, l’immaginazione, i ricordi, il canto" e soprattutto Enzo Gragnaniello, una delle penne (e delle voci) più caratteristiche del panorama musicale italiano. Partendo dal titolo del suo album del 1998, in cui le parole lasciavano spazio a un mantra, appunto, Gragnaniello ripercorrerà un pezzo della sua carriera (cantando, tra le altre, "‘E criature", "L’erba cattiva", "Heraklion", "Il canto II", "Notte sere e matina", "Senza voce", "’O mare e tu", "Vasame", "Vieneme", "La città delle razze"), cercando di recuperare le emozioni e l'energia della libertà, come ha spiegato ai microfoni di Fanpage.it a cui ha presentato in anteprima il suo inedito che il pubblico potrà ascoltare per intero durante lo spettacolo.L'INEDITO VIENT' 'E TERRA
Si chiama "Vient' 'e terra" ed è "l'unica ballata autobiografica, l'unica in cui ho scritto qualcosa della mia vita, in cui racconto alcuni aneddoti perché non posso raccontare tutto, se no sarebbe lunghissimo" e aggiunge: "Questo pezzo lo vorrei cantare e vorrei che dietro di me ci fosse un video a cartone animato con la sua fantasia. Il mio è un racconto che appartiene a tutti i ragazzi che fin da piccoli hanno bisogno di essere liberi e il senso della libertà o ce l'hai o non ce l'hai"
Su quello che il pubblico potrà provare durante il concerto il cantante ha le idee chiare: "Fin da piccolo mi viene naturale cantare senza le parole, perché a volte voglio esprimere l'essenziale, perché la parola razionalizza il pensiero, ma l'importante sono gli umori. "Neapolis mantra" è come recuperare cose che abbiamo dimenticato, che sono le radici della passione, del sentimento e attraverso queste che Napoli si è formata. Dobbiamo recuperare l'energia della libertà, Napoli è un popolo anarchico, contemplativo e libero".
Ospite della serata sarà, oltre a un quartetto d'archi, soprattutto una delle più grandi voci della Storia della musica portoghese e non solo, ovvero Dulce POntes, che lo accompagnerà in questo viaggio: "Lei è un'artista particolare, una sciamana, che rientra nel mio disegno".
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