Il rock demenziale di Tony Tammaro: "Dopo anni di gavetta vado alla conquista dell'Italia"
pubblicato il 7 novembre 2016 alle ore 13:31
Le ultime notizie vogliono un sold out londinese in meno di due giorni, per il primo concerto europeo di Tony Tammaro, personaggio e cantautore mitico nella sua terra, la Campania, e vero e proprio culto anche fuori dalla Regione. Artista in grado di raccontare nelle sue canzoni pop demenziali i vizi, le virtù, i pregi, i difetti e le sfumature del popolo napoletano, in particolare della figura del "tamarro", Vincenzo Sarnelli, vero nome del cantante, ha deciso che fosse arrivato il momento di tentare, con un vero e proprio tour, per la prima volta, la strada nazionale, senza modificare niente di quello che ha fatto, ma portando la sua musica in luoghi storici della musica italiana, come l'Alcatraz di Milano, tanto per fare un nome: "Ho fatto la gavetta più lunga della musica leggera, 25 anni di musica di piazza. Ora, dopo 25 anni, senza mai muovermi dalla Campania, ho deciso di affrontare il primo tour italiano. Se ce l'hanno fatta i Tazenda in sardo non vedo perché non possa farcela io in napoletano. Oltre tutto i miei dischi hanno girato in tutta Italia e ci sta sempre il napoletano, da qualche parte, che gliel'ha già spiegata", ha spiegato ai microfoni di fanpage.it, dove si è esibito anche in alcuni dei suoi maggiori successi, da "Patrizia", a "Super Santos", passando per "Il rock dei tamarri"È "Patrizia" la canzone che gli ha svoltato la vita, un vero e proprio inno per tutti i napoletani, ma a incrementare la sua popolarità è stato anche il mercato alternativo: "Provo amore e odio, soprattutto per Mixed By Erri [protagonista di quel mercato, a Napoli, ndr] che mi ha frodato selvaggiamente, però mi ha anche aiutato tanto, perché in tempi in cui non esisteva il web, come avrebbero potuto conoscermi se non grazie a lui?".
Chi l'ha ascoltato solo superficialmente forse storce il naso quando sente il suo nome, ma Tammaro ha usato un linguaggio - napoletano e ironia - che gli hanno permesso di diventare un vero e proprio 'mito': "Mi hanno detto che sono un mezzo sociologo perché osservo la vita, che sono un grande musicista perché ci sono citazioni colte, non lo so, io ho solo fatto quello che mi veniva, ovvero osservare le persone e descriverle nelle mie canzoni ed evidentemente l'ho fatto bene".
Le tappe del tour
NAPOLI 7 novembre TEATRO DIANA
MILANO 22 novembre ALCATRAZ
BOLOGNA 24 novembre TEATRO DUSE
ROMA 27 novembre JAILBREAK
SALERNO 29 novembre TEATRO DELLE ARTI
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