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“Ero in fila, poi la botta e sono volato giù”: le parole di uno dei feriti nell’incidente al porto di Napoli

Il racconto a Fanpage.it di uno dei feriti nell’incidente al Porto di Napoli dove un traghetto Caremar si è scontrato contro le banchine del Molo Beverello. “Ero in fila per scendere, poi la botta e sono volato giù per le scale”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Ero in cima alle scale, in fila per scendere, quando la nave è sbattuta sul molo e io sono precipitato giù. Sono arrivato fino a metà del pianerottolo. Per fortuna non ho battuto la testa, ma ho dolore a polpaccio e spalla". È il racconto drammatico ai microfoni di Fanpage.it di Salvatore, uno delle 44 persone rimaste ferite questa mattina nell'incidente avvenuto al Porto di Napoli, dove il traghetto veloce "Isola di Procida" della Caremar, proveniente da Capri, dove è in corso l'ultima giornata del G7 Esteri, ha urtato, per motivi ancora da chiarire, contro le banchine del Molo Beverello.

Sull'incidente è in corso un'indagine della Capitaneria di Porto di Napoli. Secondo le prime ricostruzioni, la nave era partita da Capri alle 9,05. Giunta a Napoli alle 10,14, durante la fase di ormeggio, a causa del forte vento e delle onde alte 2 metri, l'imbarcazione, che era già ferma per attraccare, si sarebbe girata lateralmente, andando a scontrarsi con il molo. Tecnicamente si parla di "scarrocciamento". Il traghetto ha riportato dei danni alla parte posteriore dello scafo. I passeggeri che erano a bordo, circa un centinaio, ed erano in piedi per scendere, sono caduti. Almeno 29 i feriti secondo l'ultimo bollettino sanitario dell'Asl Napoli 1, con contusioni varie, portati in ospedale.

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"Se ho avuto paura? Quella è spontanea – racconta a Fanpage.it Salvatore – Ma più che paura, è stato quel senso di non capire cosa mi stesse succedendo. Ora sto aspettando di essere trasferito in ospedale. L'incidente è avvenuto mentre stavamo per scendere. Io ero su come tanti altro. Ero in prima fila davanti alle scale. C'era la catenina, penso si sia rotta o sganciata".

Poi, Salvatore ricorda quei secondi drammatici e concitati:

"Con me – è caduta anche una signora forestiera, che era alle mie spalle sulle scale, ma poi è andata via. Io ora avverto dolore dietro al spalla e mi si è gonfiato il polpaccio. Forse avrò sbattuto su un gradino. Prima di me hanno soccorso altre persone. C'erano casi più importanti sopra. Si è data la precedenza a chi ha subito danni più rilevanti".

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