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Gatto cade in una sostanza chimica pericolosa poi scappa. Allarme sanitario in Giappone

Il gatto è precipitato in una vasca profonda tre metri contenente cromo esavalente, una sostanza chimica cancerogena che può provocare eruzioni cutanee e infiammazioni se toccata o inalata.
A cura di Davide Falcioni
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L'accidentale caduta di un gatto in una vasca contenente una sostanza chimica altamente pericolosa sta generando il panico a Fukuyama, città giapponese della prefettura di Hiroshima. L'animale, infatti, è riuscito a tornare a galla e a scomparire nel cuore della notte; per questa ragione le autorità sanitarie nipponiche hanno lanciato l'allarme chiedendo espressamente alla popolazione di non avvicinarsi per nessuna ragione al felino. Nel frattempo una squadra di "accalappiagatti" si è messa sulle tracce del micio, nella speranza di catturarlo prima che possa arrecare danni irreparabili.

Il gattino, come dimostra un filmato diffuso in Giappone, due giorni fa è precipitato in una vasca profonda tre metri contenente cromo esavalente, una sostanza chimica cancerogena che può provocare eruzioni cutanee e infiammazioni se toccata o inalata. L'animale tuttavia non è annegato ma è riuscito a fuggire: non si sa se sia vivo o, come appare molto probabile, morto, tuttavia per precauzione le autorità sanitarie hanno chiesto a tutti di non avvicinarsi e tanto meno toccare il gatto.

Secondo i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), il cromo esavalente è una sostanza "dannosa per gli occhi, la pelle e il sistema respiratorio". Per questo nelle fabbriche dove viene prodotto i lavoratori sono tenuti a indossare speciali tute e guanti protettivi, accessori di cui con ogni evidenza il gatto è sprovvisto. Per questa ragione non pochi esperti dubitano fortemente che il felino sia sopravvissuto dopo il "bagno" nella sostanza chimica. "Anche se il pelo proteggesse la pelle dalle ustioni immediate, i gatti lo puliscono leccandolo e spostando la soluzione corrosiva in bocca", ha spiegato Linda Schenk, ricercatrice specializzata nella valutazione del rischio chimico presso il Karolinska Institute in Svezia. "La mia ipotesi è che il gatto purtroppo sia morto o morirà a breve, a causa delle ustioni chimiche".

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