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Fiume rosso nel mare di Piscinas: rischio disastro ambientale in Sardegna, cosa è successo

Un fiume rosso attraversa le dune di Piscinas e poi sfocia nel litorale cristallino della Costa Verde in Sardegna, portando con sé le scorie delle vicine miniere: cosa sta succedendo ad Arbus.
A cura di Beatrice Tominic
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La spiaggia di Piscinas dall'alto. Da una parte il mare cristallino della Costa Verde, dall'altro l'acqua arrivata dal fiume Rio Irvi. Foto da Facebook, di Kekko Ortu.
La spiaggia di Piscinas dall'alto. Da una parte il mare cristallino della Costa Verde, dall'altro l'acqua arrivata dal fiume Rio Irvi. Foto da Facebook, di Kekko Ortu.

Un fiume rosso che si riversa nel mare, su una delle spiagge più belle e particolari della Sardegna. È quanto sta accadendo a Piscinas, ad Arbus, nota per le sue dune di sabbia, fra le più alte in Europa. A solcare la zona con le sue acque torbide è il fiume Rio Irvi, che attraversa parte della provincia del Sud Sardegna. Il fiume avrebbe portato con sé le scorie di lavorazione delle miniere di Montevecchio, ad una ventina di chilometri dalla spiaggia, abbandonate da quaranta anni e mai bonificate.

Il fenomeno si è allargato a vista d'occhio delle ultime ore: la situazione sta diventando preoccupante. Si teme possa rappresentare un danno per l'inizio della stagione turistica. Ma soprattutto rappresenterebbe un enorme disastro ambientale per la costa sarda e il Mediterraneo: l'acqua deve il suo colore alla presenza di metalli pesanti, altamente inquinanti.

Il fiume Rio Irvi dalle acque rosse

Chi conosce la spiaggia di Piscinas lo sa: il fiume c'è sempre stato e da sempre, sfociando nel mare, trasporta le scorie delle vicine miniere. Ma da qualche giorno la situazione è peggiorata, cambiando a vista d'occhio. Non si esclude che possa compromettere in maniera irrimediabile il litorale di Sulcis, una delle perle della Sardegna.

Nel frattempo non hanno tardato ad arrivare parole di rassicurazione da parte del sindaco di Arbus, Paolo Salis e dell'assessore al turismo, William Collu: "Allarme rientrato, anzi procurato allarme. Non c'è alcun inquinamento né pericolo per la salute e già nelle prossime ore verranno diffuse immagini rassicuranti", hanno spiegato, come riporta il Corriere della Sera. Non sarebbe la prima volta che si verifica una situazione del genere: già nel 2016 la spiaggia è diventata rossa.

Le acque del Rio Irvi incontrano quelle del mare cristallino di Piscinas, in Sardegna. Foto da Facebook, di Kekko Ortu.
Le acque del Rio Irvi incontrano quelle del mare cristallino di Piscinas, in Sardegna. Foto da Facebook, di Kekko Ortu.

Le miniere abbandonate e mai bonificate

Una situazione che si ripete ciclicamente e che, altrettanto ciclicamente, torna a far preoccupare cittadini, turisti, ambientalisti e tutti coloro che hanno a cuore la zona, uno spicchio di biodiversità nel cuore del Mar Mediterraneo, con dune alte quasi 100 metri presenti per due chilometri, boschi di ginepro, archeologia minerarie e cerbiatti.

Eppure di piani per la bonifica delle miniere sembra ne esistano parecchi: nessuno, però, è riuscito nel compito di risanare la zona. Delle vecchie miniere oggi resta le gallerie, sbarrate dal 1991 e le scorie di lavorazioni sotterranee che, presenti in quasi 50 chilometri quadrati, contaminano l'Irvi, che scorre vicino. Negli anni ci sono stati rimpalli fra Regione Sardegna, Igea, l'agenzia incaricata della bonifica e altri enti preposti a tutelare la zona. Ma oggi, alla vigilia della stagione turistica, aumenta la paura da parte di cittadini e residenti.

Le reazioni sui social

Foto e video della distesa rossa che si getta nel mare cristallino, come mostra la foto in apertura, hanno fatto il giro del web. "Non un bello spettacolo questi giorni", scrive qualcuno.

"Il fiume si getta in mare con il suo carico di cadmio, piombo, arsenico, zinco, nichel e altri metalli pesanti – scrivono su Facebook dalla pagina di Guardie Ambientali Sardegna – Qualcuno affermò non può essere arrestato e ancora oggi continua a sfregiare in maniera pesante un autentico angolo di paradiso come è appunto Piscinas. Le acque velenose continuano a sgorgare. Possibile che nonostante esistano impianti di trattamento per poter trattare queste acque nessuno ancora si sia posto seriamente il problema per porre fine a questo immane disastro?"

Molte le voci anche dalla politica. "Occuparsi di ambiente significa occuparsi delle persone, della loro salute, e questo non è di certo un bell'ambiente in cui vivere", scrive il consigliere regionale Gian Franco Satta.

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