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Corteo antirazzista in via Padova a Milano, la Polizia carica di nuovo i manifestanti: il video degli scontri

Gli agenti della Polizia di Stato hanno caricato i partecipanti a una manifestazione antirazzista a Milano. “Non eravamo neanche un centinaio di persone, fra attivisti e abitanti del quartiere, quindi non era assolutamente una situazione in cui si potesse prevedere qualche degenerazione”, racconta a Fanpage.it il consigliere comunale Tommaso Gorini.
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Intorno alle 19 di oggi, domenica 3 marzo, il reparto Mobile della Polizia di Stato ha caricato i manifestanti che si sono riuniti in via Padova, alla periferia Nord di Milano, per una manifestazione antirazzista. Non è ancora chiaro in che contesto siano state ordinate le cariche da parte dei dirigenti della Questura di Milano, ma la manifestazione risulta essere stata correttamente preannunciata.

"Io ero lì – racconta Tommaso Gorini, consigliere comunale di Milano per Europa Verde, insieme a Onorio Rosati e Carlo Monguzzi ed era una situazione che non sembrava dare adito a nessun allarme. Non eravamo neanche un centinaio di persone, fra attivisti e abitanti del quartiere, quindi non era assolutamente una situazione in cui si potesse prevedere qualche degenerazione".

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"Dopo esserci trovati, ci siamo messi in presidio dove la strada era bloccata dalla Polizia e, a un certo punto, è partita la prima carica e dopo qualche minuto ce n'è stata un'altra. Eravamo in pochi ed era impossibile pensare che volessimo forzare il cordone di agenti", aggiunge il consigliere che ha anche realizzato il video pubblicato su Fanpage.it.

Nel pomeriggio di oggi era infatti prevista una "fiaccolata per la sicurezza in via Padova e in tutta Milano" organizzata dalla Lega – Salvini premier. L'iniziativa aveva l'obiettivo di "chiedere al Comune di Milano più sicurezza in via Padova e in tutta la città", diceva la locandina dell'evento su Facebook.

Al termine del corteo, ci sarebbe dovuta essere la presentazione del libro dell'europarlamentare Silvia Sardone "Mai sottomessi. Cronache di un'Europa islamizzata". L'evento arriva a pochi mesi dalle elezioni europee, in cui Sardone molto probabilmente sarà nuovamente candidata.

Alcuni movimenti di sinistra avevano organizzato un presidio antirazzista proprio in risposta a questi due eventi: "Via Padova è un quartiere con una storia e una vocazione da sempre antifascista e antirazzista. Respingiamo con forza ogni tentativo di strumentalizzazione politica da parte di chi, come la Sardone, prova a farsi campagna elettorale sulla pelle degli abitanti del quartiere".

In questo secondo corteo sarebbero avvenuti gli scontri, intorno fra le 19 e le 19,30 di domenica 3 marzo. Luciano Muhlbauer, già consigliere regionale in Lombardia per Rifondazione comunista, ha raccontato quando successo:

"Stasera in via Padova, uno dei quartieri più multietnici di Milano, la Lega ha aperto la sua campagna elettorale con una mini fiaccolata sui soliti temi xenofobi. Erano tra 20 e 30 e hanno fatto tutta la strada che volevano. Al presidio antirazzista, di 100-200 persone, che voleva muoversi, è stato invece impedito poter camminare per via Padova. A suon di manganelli, si intende. Così vanno le cose nel paese di Meloni e Salvini".

Silvia Sardone, invece, ha dato un'altra versione della vicenda:

"Scontri durissimi tra gli esponenti dei centri sociali (oltre un centinaio i presenti) e la Polizia all'angolo tra Via Padova e Via dei Transiti a Milano questa sera. Lambretta, altri centri sociali, autonomi di varie realtà, con la presenza di esponenti di Sinistra Italia e Rifondazione Comunista in presidio in via Padova contro la presentazione del mio libro "Mai sottomessi – Cronache di un'Europa islamizzata" e contro la fiaccolata pro sicurezza nel quartiere organizzata dalla Lega insieme ai cittadini. Sono andati all’assalto della Polizia provando a sfondare in più di un'occasione il cordone degli agenti attaccando con bastoni, calci e pugni. Il mio ringraziamento e la mia solidarietà va agli agenti di Polizia e Carabinieri intervenuti. Una vergogna quanto successo".

Sul caso è intervenuto anche il ministro della Infrastrutture, Matteo Salvini:

"Gli estremisti di sinistra hanno assaltato le Forze dell'Ordine per fermare una fiaccolata della Lega e impedire la presentazione del libro dell'europarlamentare Silvia Sardone sui pericoli dell'islamizzazione. Calci, pugni e violenze inaccettabile contro donne e uomini in divisa a cui rinnoviamo stima, solidarietà e gratitudine. Ci aspettiamo che tutti i partiti facciano lo stesso, tempestivamente e senza ambiguità".

Sta di fatto che gli scontri di oggi a Milano arrivano subito dopo le polemiche per le cariche della Polizia dello scorso venerdì a Pisa, quando gli agenti hanno manganellato gli studenti che manifestavano per quanto sta avvenendo in Palestina. In quell'occasione è intervenuto perfino il Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella ha ricordato che "l’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni".

Il ministro dell'Interno, Matteo Pianteodosi, aveva concordato con il Capo dello Stato, dicendo che sono "una sconfitta gli scontri con i minorenni". Eppure, dopo poco più di una settimana, è ricapitato qualcosa di molto simile.

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