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Conflitto Israelo-Palestinese

Presidio pro Palestina a Napoli sotto la sede Rai, cariche della polizia e manifestanti feriti a manganellate

Caso Ghali, la manifestazione sotto la sede Rai a Napoli sfocia in tensioni e cariche della polizia ai manifestanti pro Palestina. Dieci i feriti tra attivisti e agenti.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Momenti di forte tensione stamattina 13 febbraio, davanti la sede Rai di Napoli, in viale Marconi a Fuorigrotta, dove si è svolto un presidio pro-Palestina, conseguente le polemiche innescate dopo Sanremo e le dichiarazioni del cantante Ghali. C'è stata una carica della polizia, con alcuni manifestanti feriti, tre hanno poi riferito gli organizzatori della mobilitazione sul conflitto mediorientale. A mobilitarsi, la "Rete Napoli per la Palestina" che raggruppa Centro culturale "Handala-Ali"; Potere al Popolo; SiCobas Napoli; Laboratorio politico "Iskra"; Ex Opg "Je So' Pazzo". Presente anche l'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

Il presidio era iniziato intorno alle 11.30, davanti agli uffici Rai di viale Guglielmo Marconi. Presenti diversi attivisti e semplici cittadini per dire «basta al genocidio». Perché la manifestazione davanti alla sede regionale della Rai? Tutto nasce come risposta alle polemiche scatenatesi dopo il travagliato post Sanremo ed in particolare dopo un comunicato letto su Rai 1 da Mara Venier a nome dell'azienda televisiva nazionale in seguito ad una risposta che il cantante Ghali aveva dato ad un polemico tweet dell'ambasciatore di Israele in Italia.

Obiettivo dei manifestanti: ottenere dalla Rai un intervento televisivo per spiegare la posizione pro-Palestina, secondo loro troppo poco rappresentata dalla tv di Stato italiana, rispetto alle ragioni di Israele che invece motiva tutta la sua azione militare e civile come necessaria conseguenza dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e il rapimento di quasi 150 cittadini israeliani.

Il bilancio finale è stato di cinque manifestanti feriti dalle manganellate, costretti a farsi medicare e cinque poliziotti feriti, due del Reparto Mobile, altri tre afferenti al commissariato di polizia San Paolo, colpiti da sassi e aste di bandiere. Fanpage.it apprende da fonti della Questura di Napoli che le numerose immagini e i video del presidio, pubblicati anche sui social, sono stati raccolti e trasmessi in Procura e verranno analizzati nelle prossime ore per ricostruire la dinamica dei ferimenti.

Le fasi dello scontro davanti alla sede Rai di Napoli
Le fasi dello scontro davanti alla sede Rai di Napoli

Manganellate e scontri al presidio pro Palestina a Napoli dopo il caso Ghali

La tensione davanti viale Marconi a Napoli si è innescata nel momento in cui i manifestanti sono avanzati, facendo arretrare il cordone della polizia a protezione del cancello, principale varco d'accesso di dipendenti e ospiti della sede Rai di Napoli (le sedi della tv di Stato sono obiettivo sensibile).

Schiacciati fra cancello e manifestanti, i poliziotti per guadagnare spazio e non restare incastrati hanno effettuato quella che qualcuno ha definito «carica di alleggerimento», manganellando la prima fila allo scopo di farla arretrare. Tecnicamente, si apprende, trattasi di «respingimento» poiché il cordone di polizia non è avanzato, è rimasto fisso, a presidiare l'accesso Rai.

Prima della manifestazione, alle persone considerate come "portavoce" della protesta era stato notificato a mano dalla Digos un avviso del questore di Napoli Maurizio Agricola che prescriveva ai manifestanti di «non creare intralcio alle attività Rai», di «non esporre vessilli, striscioni, bandiere discriminatorie o a carattere razziale o religioso» e infine di «non pronunciare slogan inneggianti all'odio razziale». Prescrizioni che molti manifestanti hanno sottolineato come inusuali, altri bollate come «minacciose». In realtà, da fonti Questura, Fanpage.it apprende che la richiesta di autorizzazione per il presidio è giunta solo nella tarda serata di ieri, e che dunque le prescrizioni, che sono quelle standard, sono state notificate nella mattinata di oggi solo per questo motivo.

Le prescrizioni della Questura di Napoli / foto fanpage.it
Le prescrizioni della Questura di Napoli / foto fanpage.it

La testimonianza di Luigi De Magistris

L'ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris stamattina era davanti  alla Rai di Napoli e racconta quanto ha visto:

Ero lì, per protestare contro l’uso politico della televisione pubblica da parte dell’amministratore delegato Roberto Sergio che schiera la radiotelevisione pubblica italiana a favore dello Stato d’Israele prendendo le distanze dal cantante Ghali che aveva osato parlare di genocidio.

Il bilancio per chi ha chiesto giustizia per il popolo palestinese, la fine dell’occupazione israeliana, il cessate il fuoco, lo stop al genocidio e ai crimini di guerra dei sionisti israeliani, è di molte manganellate, con teste aperte e molto sangue. Tutti si devono schierare: o con gli oppressi o con gli oppressori. Io starò sempre dalla stessa parte della storia: per la Palestina libera fino alla vittoria.

I manifestanti ricevuti nella sede Rai Napoli

Una delegazione di manifestanti dopo gli scontri è stata successivamente autorizzata ad accedere nella sede Rai, all'esterno intanto il presidio continua. Molti avevano maschere di Rich Ciolino, l'alieno che ha "accompagnato" l'artista italiano Ghali durante la sua esibizione al Festival di Sanremo.

Dopo gli scontri, i manifestanti della "Rete Napoli per la Palestina" con una nota hanno raccontato la loro versione della giornata in piazza, dichiarando che «tre manifestanti sono stati feriti in modo serio alla testa, ferito anche un giornalista».

La tv pubblica deve dire la verità: contro la negazione del genocidio, la censura e la narrazione filo-israeliana della Rai. A Napoli oggi più di 500 persone hanno manifestato in presidio sotto la sede Rai per denunciare la negazione del genocidio, la censura e la narrazione filo-israeliana della Rai, evidenziata dal comunicato dell'amministratore delegato Roberto Sergio, letto in diretta nazionale domenica scorsa.

Ancora una volta pare che qualsiasi tipo di discordanza con la narrazione dominante che vede Israele come unica democrazia del Medio Oriente venga non solo censurata, come è successo a Ghali durante il Festival di Sanremo, ma addirittura repressa violentemente con polizia e manganelli contro manifestanti pacifici in una giornata iniziata con le assurde prescrizioni della Questura di Napoli che sanno più di minacce a noti militanti di Napoli.

Alla fine la Rai ci ha concesso solo un minuto di intervista con una rappresentante dei palestinesi a Napoli del centro culturale Handala Ali. Pretendiamo un'informazione completa che rispetti le voci della popolazione palestinese e la realtà del genocidio.

Le reazioni politiche agli scontri, interrogazione a Piantedosi

M5s, Pd e AVS chiedono in Aula alla Camera una informativa urgente del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi su quesnto successo a Napoli, davanti la sede Rai, con l'intervento delle forze dell'ordine nei confronti dei manifestanti che volevano affiggere uno striscione.  Piero De Luca (Pd): quelle che arrivano da Napoli sono «immagini indegne di un Paese civile.Dobbiamo difendere la libertà di pensiero in questo Paese, c'erano persone che manifestavano pacificamente». Da ultimo Francesco Mari, AVS, per il quale quanto accaduto a Napoli testimonia «la gravità della situazione democratica in questo Paese».

«Chiediamo al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi di assumersi la responsabilità di quanto è venuto a Napoli e di chiarire cosa abbia reso necessario una simile reazione». Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione parlamentare di vigilanza Rai.

Il sindacato Coisp Polizia: agenti spinti al muro

Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di Polizia Coisp difende l'operato degli agenti:

Il comportamento violento e aggressivo dei manifesti, ha reso necessari alcuni alleggerimenti sia per evitare che i poliziotti venissero sopraffatti e schiacciati dalla folla e sia per impedire l’assalto alla sede Rai. È sufficiente osservare le immagini che circolano in queste ore anche in rete per verificarlo.

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