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“I campi di concentramento? Una vostra idea”: i neonazisti negano l’Olocausto alla marcia per le foibe

Erano circa 150 i militanti di estrema destra, neofascisti e neonazisti che hanno sfilato sotto la pioggia a Varese per il Giorno del ricordo. Un’adunata nera che segue il matrimonio con i saluti romani nella sede del Comune.
A cura di Francesca Del Boca
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(Con Simone Giancristofaro)

Erano circa 150 i militanti di estrema destra, neofascisti e neonazisti che hanno sfilato sotto la pioggia a Varese per la giornata in ricordo delle vittime delle Foibe. Un appuntamento ad alta tensione per l'adunata nera che segue il matrimonio nella sede del Comune di Varese dove, tra le stanze di Palazzo Estense, una coppia della comunità di estremisti ha celebrato le nozze davanti a una schiera di braccia tese: veri e propri saluti romani filmati dai cellulari di alcuni passanti, che hanno poi fatto il giro del web.

Tra loro anche il leader del gruppo neonazista Do.Ra, la Comunità dei Dodici Raggi che ha sede nella vicina Azzate. "Io non ho paura di fare il saluto romano. Anche se oggi in corteo non l'abbiamo fatto, noi ci riserviamo il diritto sempre di farlo dove e quando vogliamo", sono state le parole di Alessandro Limido, capo del movimento, a Fanpage.it. "Del resto non sono uno che si tira indietro. Non ho paura neanche a professare apertamente il mio nazionalsocialismo".

La sfilata dei militanti in centro a Varese per il Giorno del ricordo
La sfilata dei militanti in centro a Varese per il Giorno del ricordo

Una sfilata silenziosa per le strade di Varese. Una massa di bandiere italiane, bomber e giubbotti neri, teste rasate. "Non ci aggreghiamo a nessuno, neanche alla cosiddetta estrema destra. Siamo contro la destra e la sinistra: siamo nazionalsocialisti, fascisti". E ancora. "I campi di concentramento? Una vostra idea. Non ne voglio parlare oggi: dico solo che la storia la scrivono i vincitori. E le vittime della storia oggi sono persino denigrate, calpestate".

Gli fa eco uno dei militanti in cammino. "A noi non interessa la storia condivisa. Non possiamo ricordare le foibe con chi festeggia il 25 aprile e la Liberazione".

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