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Transizione di genere all’ospedale Careggi, le famiglie dopo ispezione: “Lasciateci esistere”

Il caso dell’ospedale Careggi sull’utilizzo di un farmaco bloccante della pubertà sui minori, sollevato dal senatore Gasparri, ha provocato un grande polverone di polemiche. Ora le famiglie dei ragazzi seguiti dal nosocomio fiorentino attendono l’esito dell’ispezione ministeriale.
A cura di Simona Berterame
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"La triptorelina non viene somministrata come una caramella, i nostri figli fanno un lungo percorso prima di iniziare a prendere dei farmaci". Lo ripete in continuazione Silvia, mamma di Zoe, una ragazza adolescente in cura ormai da anni all'ospedale Careggi di Firenze nel percorso specialistico sulla disforia di genere. Un percorso che rischia di essere interrotto o quanto meno rallentato da un'ispezione del Ministero iniziata il 23 gennaio 2024.

L'interrogazione del senatore Gasparri

Facciamo un passo indietro. Tutto è partito il 20 dicembre da un'interrogazione parlamentare presentata dal senatore Maurizio Gasparri. Sul banco degli imputati la triptorelina, ovvero un farmaco bloccante della pubertà, che secondo il senatore in alcuni casi verrebbe prescritto ai minori senza “assistenza psicoterapeutica e psichiatrica”. Da lì è partito un grande polverone politico e mediatico che ha portato all'ingresso degli ispettori all'interno del nosocomio, per verificare i passaggi del percorso di disforia di genere per i minori.

La replica delle famiglie

Le famiglie degli adolescenti attualmente seguiti dall'ospedale Careggi sono molto preoccupate per cosa potrebbe accadere in futuro. "La triptorelina consente ai nostri figli e alle nostre figlie di guadagnare tempo per riflettere in modo consapevole e riducono in modo significativo stati depressivi, rischio suicidario e comportamenti autolesivi negli/nelle adolescenti trattat*. Il Senatore Gasparri dice di essere preoccupato per la salute delle persone transgender? Bene, allora perché non parlare dei dati dell’Istituto Superiore di Sanità che affermano che circa il 40% delle persone transgender subisce discriminazione nell’accesso ai servizi sanitari? Se chi governa il nostro Paese è davvero interessat* alla salute dei nostri figli e delle nostre figlie, perché non si preoccupa di aggiornare una legge, del tutto obsoleta, come la legge n.164/82?" si legge in una nota diffusa alcuni giorni fa.

"Lasciateci la libertà di vivere e di esistere come meglio crediamo – continua Silvia – così stanno solo facendo del male alle persone trans per una battaglia politica". Greta tra poco diventerà maggiorenne ed è seguita dal nosocomio fiorentino da quando aveva 12 anni. La mamma Cinzia ci racconta come è iniziato il percorso della figlia. "Non è che arrivi lì e ti dicono, sì ok sei trans ecco il farmaco. Mia figlia è stata seguita da una psicologa per un anno prima di iniziare a prendere la triptorelina. Greta è seguita da una psicologa da cinque anni e guai a toglierle il suo incontro con la dottoressa".

Le opinioni

Mentre si attendono i risultati dell'ispezione ministeriale, si susseguono botta e risposta e opinioni sul tema. Da un lato Arci Lesbica ha chiesto al ministro Schillaci di vietare l’uso della triptorelina sui minori, “i cui effetti nocivi sulla salute a medio e lungo termine sono per ora sconosciuti”, mentre  un pool di medici, neuropsichiatri, endocrinologi e pediatri di 12 associazioni (Acp, Ait, Ame, Onig, Siams, Sid, Sie, Siedp, Sigis, Sima, Sinpia – sezione di psichiatria – e Sipps) ha diffuso una lunga nota a sostegno del farmaco, definendolo un vero salva-vita per gli adolescenti transgender. “La triptorelina, un bloccante transitorio e reversibile della pubertà, è un farmaco salva-vita nei giovanissimi transgender e gender diverse, prescritto solo dopo attenta valutazione multiprofessionale, il cui scopo non è né castrare chimicamente e definitivamente, né modificare orientamento e identità sessuale, ma dare tempo ai giovani sofferenti e alle famiglie di fare scelte ponderate e mature, impedendo stigma sociale, autolesionismi e suicidi”, spiegano in una nota congiunta 12 società scientifiche.

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