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Protesta degli Agricoltori in Italia e in Europa

Protesta dei trattori, quintali di verdura gettata in strada nel Casertano

Prosegue la protesta dei trattori: in Campania presidio al casello dell’A1 di Santa Maria Capua Vetere. Mezzi in viaggio verso Roma da Sannio, Irpinia e Cilento.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Frutta e verdura rovesciata per protesta, altra invece regalata agli automobilisti di passaggio. La protesta dei trattori, ormai diventata nazionale, sta raggiungendo il suo punto più alto, con la lunga marcia dei mezzi pesanti in direzione di Roma.

A Caserta, intanto, punto di passaggio obbligato per agricoltori ed imprenditori in marcia non solo dal Matese ma anche da Irpinia, Sannio e Cilento, il presidio dura ormai da sabato 3 febbraio all'esterno del casello di Santa Maria Capua Vetere, all'ingresso dell'autostrada A1 Roma-Napoli: casello che è rimasto chiuso tra le 8.30 e le 9.30, causando 4 chilometri di coda in direzione di Roma.

Gli automobilisti, dal canto loro, hanno anche applaudito alla protesta: «Fate bene». Una sorta di Boston Tea Party: stavolta però invece di giovani inglesi vestiti da indiani che rovesciano tè nel porto di Boston per protestare contro l'aumento delle tasse nelle Tredici Colonie (atto che fu il primo di una lunga serie che sfociò poi nella Guerra d'Indipendenza), seppur per gli stessi motivi la protesta è stata simile: giovani imprenditori, agricoltori e vari lavoratori del settore che puntano il dito sia contro le normative europee sia contro il regime di tassazione dello Stato.

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"Questo paese ha venduto la sua anima alla speculazione, alla grande distribuzione, che determina prezzi e condizioni che risultano insopportabili per gli agricoltori", ha spiegato Gianni Fabbris, leader dell'associazione Altragricoltura che guida la protesta, dalla quale sono stati di fatto "banditi" simboli e stemmi di partiti e sindacati:

Il Governo dia risposte e si ricordi che non è solo questione di soldi, ma di dove questi soldi vanno Noi non ci fermeremo, i presidi si stanno coordinando, ma non facciamo ammuina, né chiediamo le dimissioni del Governo. Apriamo tavoli di confronto su crisi e sulla riforma che deve fondere la Sovranità Alimentare e gli interessi comuni di agricoltori e cittadini.

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