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La forza di Lorenzo, il neonato abbandonato nel Torinese: “Sta bene, salvato in tempo”

Sono stabili le condizioni del neonato abbandonato in provincia di Torino, affidato alle cure del personale dell’ospedale di Ciriè: “Era in ipotermia, ma si potrebbe ipotizzare che sia trascorsa un’ora, un’ora e mezza tra la nascita e il ritrovamento: tempi preziosi”, dice a Fanpage.it il direttore di Pediatria-Neonatologia della struttura.
A cura di Gabriele Rossetti
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Il piccolo Lorenzo nell'incubatrice all'ospedale di Ciriè
Il piccolo Lorenzo nell'incubatrice all'ospedale di Ciriè

Ha trascorso un'altra notte tranquilla in incubatrice Lorenzo, il neonato abbandonato vicino a un cassonetto dei rifiuti nella serata di sabato 13 gennaio a Villanova Canavese, in provincia di Torino.

Il piccolo è attualmente affidato alle cure del personale dell'ospedale di Ciriè, seguito dagli specialisti dei reparti Pediatria e Neonatologia diretti dal dottor Adalberto Brach Del Prever.

È lui a raccontare a Fanpage.it le condizioni del piccolo: "Sta bene, è un bimbo molto grazioso, in salute. È un maschietto di 3 kg e 330 grammi alla nascita, avvenuta apparentemente a termine gravidanza, che in questo momento si alimenta con latte artificiale al biberon".

"Quando è arrivato al DEA del nostro ospedale – spiega il direttore – era in ipotermia con i segni dell'assideramento, del freddo, ma le sue condizioni erano buone. Si potrebbe ipotizzare che sia trascorsa un'ora, un'ora e mezza tra la nascita e il ritrovamento; tempi molto contenuti, ma preziosi per avergli salvato la vita".

A trovare il piccolo era stata la famiglia Laforet che abita nei pressi del cassonetto vicino al quale era stato abbandonato il neonato, che i medici dell'ospedale hanno deciso di chiamare Lorenzo. Gli specialisti diretti dal dottor Brach Del Prever hanno da subito effettuato tutte le terapie necessarie per comprendere lo stato di salute del bimbo: profilassi con la vitamina K, profilassi oculare, per l'epatite B e una terapia antibiotica per la prevenzione delle infezioni.

Tanti i messaggi di solidarietà arrivati all'ospedale in questi giorni da parte di persone che vorrebbero poter donare qualcosa al piccolo o che vorrebbero adottarlo. "La madre potrebbe riconoscere il piccolo entro dieci giorni dalla nascita – ricorda il direttore Brach Del Prever -, qualora non avvenisse potranno essere avviate le pratiche per l'adozione a cura della Procura della Repubblica. Ovviamente la nostra struttura sanitaria non può prendere alcuna decisione a tal proposito".

Il dottor Adalberto Brach Del Prever, direttore Pediatria e Neonatologia dell'ospedale di Ciriè
Il dottor Adalberto Brach Del Prever, direttore Pediatria e Neonatologia dell'ospedale di Ciriè

Il dottore ci tiene, però, a ricordare che in tutti i punti nascita d'Italia per le donne è possibile portare a termine gravidanze indesiderate nel totale anonimato. "La donna può decidere di non far sapere i propri dati personali ed essere seguita da personale specialistico fino al momento del parto, garantendo così la massima attenzione sullo stato di salute della madre e del bambino".

La tragedia della mamma che ha abbandonato il piccolo Lorenzo, conclude il direttore di Pediatria e Neonatologia dell'ospedale ciriacese, "fa pensare che abbia voluto affidare il bimbo al destino nella speranza di un ritrovamento precoce".

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