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“Non riuscivo a liberarmi, in due mi hanno penetrata”: parla la ragazza trans violentata a Napoli

Il racconto della giovane donna trans che ha denunciato le violenze subite a Napoli a Fanpage.it. “Mi sono sentita priva di ogni diritto, di ogni potenza, mi sono sentita debole. Non riuscivo a liberarmi”
A cura di Gaia Martignetti
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«Due di loro mi hanno penetrata uno ha fatto ben altro. Il ragazzo con cui ho accettato di stare, diceva: "Esci fammi arrivare dopo"; "tocca a te", come se fossi un oggetto, prima di uno, poi di un altro». Comincia così il racconto che Sara e Lorena (nomi di fantasia), consegnano a Fanpage.it poche ore dopo le violenze subite e aver denunciato tutto alle forze dell'ordine.

La vicenda, su cui ora proseguono le indagini, risalirebbe alla notte tra  11 e  12 gennaio 2024. Secondo quanto raccontato le due giovani avrebbero incontrato i ragazzi in un bar, ai Quartieri Spagnoli di Napoli, per poi invitarli nel B&B dove alloggiavano, poco distante. Una volta arrivati a casa, si legge nella denuncia che Fanpage.it ha potuto visionare, una delle due si sarebbe allontanata in bagno con un ragazzo, per un rapporto consenziente. La giovane spiega poi di essere stata molestata da una terza persona:

Sono stata con un ragazzo, l’unico che mi interessava tra di loro. Siamo andati nel bagno, abbiamo consumato dei rapporti sessuali. Mentre stavo con questo ragazzo, più volte, ripetutamente apriva la porta un altro dei quattro ragazzi e mi ha toccata. Tra di loro parlavano in dialetto facendo battute, ridendo.

Mi ha tirato i capelli, ha toccato le mie zone intime. Il ragazzo con cui ho accettato di stare, diceva: “Esci fammi arrivare, dopo tocca a te”, come se fossi un oggetto, prima di uno, poi di un altro. Quando sono uscita dal bagno ho un'immagine della mia amica che stava nel letto e scalciava.

È da qui che parte il racconto della ragazza che invece spiega di essere stata violentata. La giovane ripercorre a fatica con Fanpage.it quei momenti:

Neanche entriamo comunque nella stanza loro subito davano per scontato che dovesse accadere qualcosa a livello sessuale tra me e loro. Ovviamente ho detto che non mi andava e non volevo e loro hanno comunque tolto i loro indumenti, strattonandomi un po’ qua, un po’ là hanno fatto un po i loro comodi.

Due di loro mi hanno penetrata uno ha fatto ben altro è stato comunque una cosa che è durata circa mezz'ora. Mi sono sentita priva di ogni diritto, di ogni potenza, mi sono sentita debole. Non riuscivo a liberarmi.

Non ce l'ho fatta con tutto che io sono una ragazza abbastanza prorompente non ce l'ha fatta. Volevo solo fare amicizia. La fiducia cala, cala volta dopo volta, mi passa anche la voglia di fare quattro chiacchiere ti passa perché dici magari posso evitare queste quattro chiacchiere. E magari evito un’altra sventura. Spero che comunque non accada mai più.

Le due giovani sono state accolte e guidate nel percorso di denuncia e di assistenza in ospedale (prima all'ospedale Cardarelli, poi all'ospedale Cotugno) da Daniela Falanga, storica attivista e Responsabile per le Politiche Trans di Arcigay Napoli.

C’è questa idea di cancellare o di sminuire il vissuto dell’altra persona, è una cosa che avviene normalmente alle donne trans, anche alle più giovani. Non sono casi singoli, molte ragazze trans, giovanissime, raccontano di come è difficile la loro vita. Nessuno si aspetta la violenza.

Due ragazze giovanissime, due ragazze comuni che avevano il desiderio di attraversare Napoli come tante altre persone fanno. Tradite, le ho trovate tradite dal desiderio di poter portare con loro una bella esperienza.

Tradite dalla possibilità di poter portare fuori qualcosa di bello, un’attesa speciale, nuove conoscenze. Invase invece dall’inaspettato, dall’improvviso violento.

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