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“Non mi sono arreso, queste le mie ultime notti in strada”: la storia di Domenico, clochard che ha trovato lavoro

Domenico, ex benzinaio, è finito in strada dopo aver perso il lavoro durante il lockdown. “Non ho mai spesso di sperare. Lavorerò in un ristorante: mi hanno dato questa opportunità dopo aver ascoltato la mia storia”
A cura di Francesca Del Boca
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Domenico
Domenico

Milano, San Babila. Quando le luci delle vetrine si spengono e le serrande dei negozi si abbassano, il via vai dello shopping invernale lascia il posto alle tende di chi è stato lasciato ai margini della città. Tra loro c'è anche quella di Domenico, finito come tanti a dormire per strada.

"La mia tenda è in via San Pietro all'Orto. Al momento è una dimora fissa, la monto di sera", racconta in una fredda sera sotto Natale a Fanpage.it. Con lui, all'ombra delle boutique del lusso internazionale e delle gioiellerie più rinomate del centro, vive in povertà assoluta un'altra Milano. Due mondi confinanti, eppure lontanissimi. "Per molta gente noi siamo come invisibili, non esistiamo. I passanti non si accorgono di noi".

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Ma come ci è finito in strada Domenico? "Mi trovo qui per colpa del Covid. Stavo a un distributore di benzina, riuscivo ad affittarmi una stanza. Ma durante la pandemia non c'era lavoro e a un certo punto il proprietario mi ha detto che erano finiti i soldi, non poteva pagarmi più", spiega. "Abbiamo provato a restare aperti, ma non veniva nessuno. Nè a far rifornimento, né a lavare la macchina".

"Però non mi sono arreso mai. Un giorno tutto questo finirà, ho pensato. E infatti oggi ho un lavoro, anche se è a tempo determinato… sono 3 ore al giorno, lo stipendio è basso. Non posso accedere alla graduatoria per una casa popolare o affittare un appartamento. Qui a Milano costano tantissimo". Ma qualcosa è finalmente cambiato. "Ho sempre cercato di essere forte, di non lasciarmi andare. E così ho da poco trovato un altro impiego, con una paga migliore e un contratto a tempo indeterminato".

Un buon posto in un ristorante della città, offerto direttamente dalla titolare. Si parte già dal prossimo lunedì 8 gennaio. "La signora mi ha dato questa grande opportunità dopo aver ascoltato la mia storia. È stato il mio regalo di Natale, queste sono le ultime notti che passo in strada. Ora ho grandissime aspettative per il futuro".

"È fondamentale tirarli su da terra, trovare loro un lavoro e un letto in cui dormire. Non solo fare la carità o dare cibo", è infatti il commento di Fernando Barone, presidente della onlus Pro Tetto che ha organizzato la cena della Vigilia tra senzatetto in Galleria, prontamente sgomberata e multata dalla polizia, a cui ha partecipato anche Domenico. E che ha organizzato il pasto al ristorante in cui Domenico e la sua futura datrice di lavoro si sono incontrati. "Basta perdere il lavoro o separarsi, è facile finire in strada se non si ha una famiglia alle spalle. Le altre persone fanno finta di non vedere, ma la realtà è questa".

(Con Simone Giancristofaro)

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