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Natale lontano dalla famiglia per colpa dei biglietti: “700 euro per tornare a casa in Calabria”

La testimonianza di Giulia De Fontes, originaria di Reggio Calabria ma da qualche anno a Piacenza: “Ci siamo stancati di pagare il prezzo di essere del Sud”
A cura di Beppe Facchini
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Per quest'anno, niente odore di fritto dalle cinque del pomeriggio, niente giochi in famiglia o abbracci con la mamma e la nonna e niente chiacchiere coi cugini. Giulia De Fontes, 28enne di Reggio Calabria, a Piacenza da tre anni per continuare col suo percorso di crescita professionale, prima come studentessa del conservatorio, poi nelle scuole con alcuni progetti legati alla musica, si prospetta infatti il primo Natale lontano da casa. Il motivo? Lo stesso che molto probabilmente sta spingendo in questi giorni tantissimi altri studenti e lavoratori fuorisede a dover rinunciare a “scendere”, come direbbe qualsiasi altra persona toccata dalla questione: il caro biglietti. “Bisogna trovare una soluzione, perché purtroppo siamo sempre noi del Sud quelli messi da parte” dice a Fanpage.it.

Ho guardato i prezzi già da ottobre, erano sui 200 euro” continua. Aerei, treni, autobus: niente di accessibile, soprattutto se si considera anche il viaggio di ritorno. “Per questo ho deciso purtroppo di rinunciare a scendere a casa dai miei parenti. Mia madre è da sola, l'ha presa molto male -aggiunge-. Non abbiamo mai passato un Natale separate”. Come lei, nella Piacenza, anche amici siciliani che hanno fatto la medesima scelta, racconta Giulia. “Ci faremo un po' di compagnia”.

Provando con una rapida ricerca, sebbene a ridosso dei giorni di festa l'esito sia prevedibile, il risultato è comunque avvilente e poco agevole per le tasche di uno studente, o di un qualunque lavoratore precario: voli diretti da oltre 700 euro, viaggi in intercity da quasi undici ore a 167 euro e posti in autobus finiti. “Non posso permettermi così tanto” aggiunge quindi la giovane musicista reggina.

Ci siamo stancati di essere sempre quelli che devono pagare così tanto il prezzo di essere del Sud – rimarca-. Servirebbe dare più opportunità di viaggio, più treni e aerei per esempio, a prezzi un po' più accessibili. Così non è sostenibile”. Giulia, ricordando di aver sempre “pagato prezzi abbastanza elevati” anche in altre occasioni o per le festività natalizie degli anni scorsi, conclude: “Questi problemi ci sono sempre stati e non si è mai trovato una soluzione. Non è un argomento nuovo, speriamo quindi in bene. E speriamo a Pasqua non si ripresenti la stessa situazione, anche se ho già controllato e temi ricapiti”.

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