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“Siamo tutte famiglie, questa è violenza di Stato”, sit-in delle mamme omogenitoriali a Padova

Continua la battaglia legale delle famiglie omogenitoriali a Padova. Le mamme che hanno visto impugnare gli atti di nascita dei propri figli: “Attendiamo la decisione del Tribunale”
A cura di Elia Cavarzan
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Sit-in di protesta fuori dal Tribunale di Padova
Sit-in di protesta fuori dal Tribunale di Padova

Attesa, angoscia e rabbia. Per alcune mamme si tratta di "violenza di Stato", altre temono di non poter "esercitare in futuro il ruolo genitoriale". Nella piazzetta di fronte al Tribunale di Padova, ci sono le mamme dei bimbi e delle bimbe di coppie omogenitoriali, a cui la Procura di Padova ha impugnato gli atti di nascita.

"Una delle due mamme", ci spiega Laura, "potrebbe venire privata dei diritti e dei doveri rispetto alla genitorialità. Siamo qui da un mese a questa parte e lo saremo fino al 22 dicembre, perché la Procura ha impugnato gli atti di nascita dei nostri figli".

Nastro viola attorno alle mani delle mamme che così protestano per l'assenza di una legge nazionale che tuteli in toto i figli di queste famiglie. Con le mani legate davanti al tribunale, ma con la volontà di continuare ad essere madri dei propri figli.

Mamme legate con nastro viola
Mamme legate con nastro viola

"Oggi è una giornata che ci vede protagoniste di un altro ciclo di udienze, è una giornata di violenza di Stato", ci racconta un'altra mamma, Daniela, "è difficile spiegare cosa si prova a essere chiamati in tribunale per rispondere del fatto di voler essere genitori, di esserlo. Quello che noi chiediamo è di prenderci cura dei nostri figli e siamo qui per questo".

A far loro da spalla c'è Valentina che invece scende nei dettagli tecnici delle udienze: "Più o meno le udienze andranno come sono andate sino ad ora. Il Tribunale si riserverà di decidere se adire alla Corte Costituzionale o meno. Quindi per noi si prospetta un'altra attesa lunga, prima relativamente alla decisione del Tribunale e poi per il proseguo del cammino legale che non lascerà in pace noi e i nostri bambini".

Ad oggi, di fatto, le famiglie e i loro legali non sanno ancora se il Tribunale di Padova deciderà di mandare tutto alla Corte Costituzionale o se invece, come auspicabile dalle famiglie, deciderà nel merito dei singoli casi, rigettando così i ricorsi della Procura.

Come spiega Iryna Shaparava, Referente Ass. Famiglie Arcobaleno Padova: "Stiamo combattendo per avere lo stesso diritto di autodichiarsi genitori senza alcuna discriminazione, distinzione di genere, o di inclinazione sessuale della coppia. Noi continueremo a sostenere queste famiglie e i sindaci che vanno oltre le politiche repressive registrando alla nascita le bambine e i bambini delle coppie omogenitoriali".

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