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Scuola devastata dopo l’occupazione, muri e porte sfondate. Ma gli studenti: “Non siamo stati noi”

“L’occupazione non era supportata dagli studenti ma solo da una quarantina di persone”, si difende una studente con un commento sotto al video su Instagram.
A cura di Beatrice Tominic
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Foto s screenshoot da Welcome to Favelas.
Foto s screenshoot da Welcome to Favelas.

Sono tornati in classe dopo otto giorni di occupazione gli e le studenti del liceo Giorgi Woolf, in viale Palmiro Togliatti. E hanno trovato solo devastazione nel loro istituto. Questo, almeno, è quanto di vede in alcune foto e alcuni video pubblicati su Instagram. La situazione davanti alla quale si sono trovati davanti inservienti e collaboratori scolastici è pessima: confusione, postazioni e dispositivi elettronici distrutti. Buchi nel muro e nelle porte. "Hanno aperto l'estintore, a scuola è tutto bianco, c'è la neve", dice la voce della persona che sta girando per la struttura riprendendo segreteria, classi, corridoi.

"Questa occupazione non è stata supportata dagli e dalle studenti della scuola, ma solo da quegli individui che sono entrati – raccontano a Fanpage.it dal Giorgi – Erano una trentina, forse quaranta persone perché non volevano andare a scuola. Hanno provato ad occupare scuola lunedì, ci hanno riprovato il giorno dopo e ci sono riusciti: i rappresentanti d'istituto non erano stati informati. E i rappresentanti dei vari indirizzi di studio si sono espressi contrari all'occupazione".

Secondo quanto raccontato, avrebbero lasciato la scuola ieri mattina. Poco dopo sono entrati professori e preside. "All'inizio ci hanno chiesto di aiutare a pulire, poi hanno detto che per noi non era sicuro. Ora ci hanno appena comunicato che torneremo in classe domani. Ma non so cosa troveremo". Per gli e le studenti della scuola non è la prima occupazione: "Abbiamo occupato nel 2021, ma avevamo un motivo vero. Eravamo noi ed era un'occupazione controllata. Stavolta no: erano pochi studenti e molti esterni".

Il video all'interno della scuola

Una delle porte della scuola adesso ha un buco enorme: l'aula resta aperta, anche quando la porta è chiusa. Nella postazione della segreteria sporcizia, cavi in disordine e apparecchiature nel caos: tutto è distrutto. Sedie e tavoli lasciati in mezzo ai corridoi, secchi dell'immondizia gettati a terra, con la pattumiera sul pavimento. Banchi divelti nelle classi, macchinette rotte.

"Mamma mia, guarda qua che roba: tutto distrutto", si sente dire nei video. Banchi divelti nelle classi,  "Si sono lamentati dei buchi? Beccati sto buco, tiè – si sente dire dalla stessa voce mentre inquadra con il telefonino un apertura nel muro, a sinistra della lavagna – No, riprendo giusto per vedere i danni. Qua è tutto bianco, hanno aperto l'estintore. È come se ci fosse la neve".

Le reazioni nei commenti

"Fate pagare ai genitori, poi vedi come piangono", scrive un utente. Fa eco un altro: "Occupare la scuola perché non funziona nulla e lasciarla peggio di come era prima". E c'è chi continua: "Ma non ve potete drogà come tutti gli adolescenti normali?". Un altro ancora aggiunge: "Occupano perché la scuola è in condizioni pietose o perché vogliono buttarla giù?"

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