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Vive da anni in strada, gli regalano una roulotte: “Spiegherei a mia figlia come sono finito qui”

“Mia figlia non mi cerca. Se mai dovessi avere l’occasione di incontrarla, le spiegherò”, il racconto a Fanpage.it di Manuele Bornati, che da oltre 20 anni vive in strada e ora ha ricevuto una roulotte in regalo.
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"Fra alti e bassi è dal '90 che vivo in strada", racconta a Fanpage.it Manuele Bornati, un ex parquettista che fino a ora ha vissuto da clochard fuori a un centro commerciale di Bergamo. Ma qualche giorno fa un benefattore, che è voluto restare anonimo, ha deciso di regalargli una roulotte: "Sapevo che doveva arrivare, però sono rimasto sorpreso quando l'ho vista così all'improvviso già sistemata. Non pensavo fosse così grande, è bello". E a chi gliel'ha regalata vorrebbe dire semplicemente "grazie".

La vita da clochard di Manuele Bornati

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"Era diventata una cosa un po' pesante dormire in strada", ammette alle telecamere di Fanpage.it Manuele Bornati, 55 anni, che non ha più una casa dal 1990 e da 3 anni ha trovato un suo posto nel mondo nel parcheggio del supermercato Conad di Bergamo. Lì passa le sue giornate, chiedendo l'elemosina a chi va a fare la spesa, racimolando qualcosa da mangiare e poi dormendo. "Sai la mattina piega e metti via le cose per dormire, la sera le devi riprendere e sistemare di nuovo", ci spiega.

Prima di fare questa vita, però, "lavoravo, solo che appena avevo due soldi andavo a fare gli affari miei". E sono stati proprio quegli affari la sua rovina: "Io pippavo, ma di bestia", ammette. "Per molti era la droga dei ricchi, ma io me li guadagnavo". Poi sono arrivati due ictus: "Il secondo mi ha un po' segato le gambe". Ma non c'era solo la cocaina nella vita di Manuele Bornati. Dopo la malattia "la compagna con cui stavo voleva che smettessi di bere, ma io sinceramente ho detto di no e ci siamo lasciati".

"Non ho mai detto – chiarisce però – che sono stato costretto da qualcuno a vivere in strada, è stata comunque una mia scelta perché quando avevo quattro soldi pensavo ai cavoli miei e a divertirmi". Per questo, nonostante le difficoltà che deve affrontare ora, non rimpiange le sue decisioni: "A 55 anni non avere rimpianti non è facile. Non è stata colpa di nessuno, ma neanche di me stesso, nel senso che mi piaceva divertirmi".

"Se mai dovessi avere l'occasione di incontrarla, le spiegherò"

Due sogni Manuele Bornati però ce li ha ancora. "Ogni tanto sognavo di poter tornare a lavorare, ma l'unica cosa che sapevo fare di mestiere, il parquettista, adesso non lo posso più fare, perché non ci riuscirei proprio. E adesso non sto neanche più sognando che ci provo. Questo lo dico con un certo rammarico, perché mi sono sempre inventato qualcosa pur di lavorare, ora non fare niente è diventato pesante".

L'altro sogno riguarda la figlia. "Mia figlia non mi cerca. Se mai dovessi avere l'occasione di incontrarla, le spiegherò. L'ultima volta che ci siamo visti era piccolissima, spero che stia bene", conclude Bornati.

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