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Blitz antidroga al Quarticciolo: scoperto gruppo criminale che gestiva lo spaccio, sei arresti

L’organizzazione era fornita di vedette che avvisavano dell’arrivo dei carabinieri e garantiva sostegno alle famiglie dei pusher quando erano detenuti. Al vertice, un membro della ‘Ndrangheta, già condannato per mafia in via definitiva.
A cura di Beatrice Tominic
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Gestivano lo spaccio nella zona del Quarticciolo, nel quadrante est della capitale. L'organizzazione criminale scoperta questa mattina dai carabinieri del Casilino nel corso di un nuovo blitz nel quartiere, già oggetto di controlli serrati nelle settimane passate, si occupava della vendita al dettaglio di cocaina, crack e hashish nella zona, fra le principali piazza i spaccio nella capitale.

Al vertice del gruppo, un condannato per mafia

L'intervento dei militari è stato coordinato dalla DDA, Direzione Distrettuale Antimafia. Al vertice del gruppo criminale un uomo già condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Di origini calabresi e membro di un rilievo di una cosca ‘ndraghetista di Lamezia Terme, oggi è detenuto nel carcere di Parma.

I sei arresti di oggi

In totale oggi sono state arrestate sei persone, quattro uomini di 50, 44 e 25 anni e due donne di 41 e 46 tutte italiane: tre di loro sono state trasferite in carcere, le altre ai domiciliari. I sei sono gravemente indiziati, a vario titolo, di "Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope" e "Produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope".

Oltre a loro, sono state arrestate altre due persone, fra cui un minorenne arrestato in flagranza per spaccio. Otto gli arresti in totale, a cui si aggiungono altre nove persone che risultano indagate con ruoli minori nello smercio al dettaglio saranno rinviati a giudizio, ma senza misure cautelari.

Affari da 500mila euro l'anno

Il gruppo criminale, secondo quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, avrebbe un giro di affari introno ai 500mila euro all'anno e si serviva di vedette per annunciare l'arrivo dei carabinieri. Per ottenere la lealtà dei membri del gruppo criminale, inoltre, era la stessa associazione a farsi carico delle famiglie degli indagati quando erano detenuti e delle spese legali creando, come lo hanno definito le forze dell'ordine stesse, una specie di "ammortizzatore sociale".

Le indagini e l'organizzazione

Il blitz arriva a seguito di un'intensa attività investigativa iniziata nel 2019 e conclusa nel 2022, coordinata dalla DDA della Procura della Repubblica di Roma e condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Casilina.

Nel corso delle indagini è emerso che il gruppo criminale era organizzato in una precisa gerarchia, con divisione di ruoli e turni da parte dei membri. Per ostacolare le operazioni di carabinieri e polizia, chiamavano conetti o biglietti gli stupefacenti. I grossi carichi di droga, invece, venivano definiti "feste".

Come magazzino utilizzavano una cantina adibita a bunker: è da qui che il pusher riforniva i clienti chiuso dall'interno, con sistemi di videosorveglianza e due lampadine colorate grazie alle quali veniva avvertito dell'arrivo delle forze dell'ordine.

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