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Riciclavano i soldi del Reddito di Cittadinanza in tre negozi, denunciate 633 persone

Versavano i soldi del Reddito di Cittadinanza in tre negozi di Milano per ricevere in cambio la somma in contanti. Sono 633 le persone indagate per falsa attestazione e truffa aggravata. Il titolare di un internet point è finito agli arresti domiciliari.
A cura di Fabio Pellaco
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Uno dei negozi al centro dell'indagine
Uno dei negozi al centro dell'indagine

Oltre 630 persone sono state denunciate perché riciclavano il denaro del Reddito di Cittadinanza in tre negozi di Milano. Il proprietario di uno dei tre esercizi commerciali è stato condannato con le accuse di riciclaggio continuato e abusiva attività di prestazione di servizi a pagamento. Il danno alle casse dello Stato ammonterebbe a più di due milioni di euro.

Tre negozi finiti al centro dell'indagine dei Carabinieri

L'indagine è partita nel febbraio 2021 dal monitoraggio effettuato dai Carabinieri del Nucleo Operativo del Gruppo per la Tutela del Lavoro di Milano per individuare eventuali irregolarità nei versamenti del Reddito di Cittadinanza. Incrociando i dati presenti negli archivi dell'Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) i militari hanno individuato numerosi cittadini extracomunitari che ricevevano regolarmente il beneficio senza averne i requisiti.

L'analisi dei movimenti finanziari delle carte del Reddito di Cittadinanza hanno evidenziato che queste persone effettuavano acquisti anomali e ricorrenti in tre esercizi commerciali di Milano: un negozio di telefonia e internet point, un negozio di alimentari e un ristorante di kebab.

Versavano i soldi con la carta e ricevevano la somma in contanti

Gli accertamenti coordinati dalla Procura di Milano hanno permesso di scoprire una pratica illecita iniziata a ottobre 2020. I commercianti consentivano ai clienti di versare l'intero importo caricato sulla carta attraverso transazioni nei propri negozi. In cambio ricevevano la somma versata in contanti trattenendo una percentuale che poteva variare dal 10 al 15 per cento. Il denaro riciclato con questo metodo ammonterebbe a circa 413mila euro.

A insospettire i militari è stato l'aumento spropositato dei pagamenti con carte elettroniche non giustificate dall'acquisto di beni di prima necessità che sono emersi nel periodo preso in considerazione dall'indagine. In particolare, il negozio di telefonia, che non commercializza beni acquistabili con i soldi del Reddito, ha visto aumentare del 1600 per cento gli incassi attraverso il Pos.

Oltre 630 persone denunciate

Tra le 633 persone che hanno effettuato acquisti con la carta del Reddito di Cittadinanza nei tre negozi finiti sotto la lente degli inquirenti, 597 sono state individuate come percettori indebiti e sono state denunciate presso 14 Procure in tutta Italia con le accuse di falsa attestazione e truffa aggravata. Ai restanti 36 soggetti è stato sospeso il beneficio nonostante lo percepissero con pieno diritto. Il danno arrecato allo Stato è stimato dagli inquirenti in oltre 2 milioni e 300mila euro.

Due titolari sono stati denunciati a piede libero per riciclaggio continuo e gli sono stati sequestrati 40mila euro in contanti, considerati il profitto del reato. Il cittadino bengalese proprietario dell'internet point è stato arrestato il 21 dicembre scorso e si trova agli arresti domiciliari dopo la condanna a due anni e sei mesi di reclusione e la confisca di 20.800 euro.

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