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Marisa Leo, la marcia a Salemi per ricordare la donna uccisa dall’ex: “Serve un cambiamento culturale”

La marcia silenziosa tra le strade di Salemi, venerdì sera, per ricordare Marisa Leo, la donna di 39 anni uccisa nelle campagne del Trapanese dal suo ex e padre di sua figlia. “Dobbiamo continuare su questa strada per Marisa” ha dichiarato il fratello.
A cura di Antonio Palma
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"Il patriarcato uccide, basta femminicidi", dietro allo striscione con questa frase in migliaia hanno sfilato questa sera a Salemi per ricordare Marisa Leo, la donna di 39 anni uccisa nelle campagne del Trapanese dal suo ex e padre di sua figlia, il 43enne Angelo Reina che poi si è tolto la vita. Una manifestazione silenziosa e commossa che nella serata di venerdì ha sfilato per le strade della cittadina siciliana per ricordare Marisa ma anche per dire no a ogni forma di violenza contro le donne.

Dietro allo striscione con i palloncini rossi, i familiari di Marisa, tra cui il fratello, ma anche tanti giovani, famiglie e uomini delle istituzioni e delle forze dell'ordine a testimoniare la vicinanza di tutti. Presenti numerosi studenti e ragazzi, tantissimi indossando maglie bianche, e associazioni di ogni tipo, da quelle antiviolenza a quelle di volontariato. In rigoroso silenzio il serpentone si è mosso da piazza San pio fino alla piazza del castello di Salemi, mostrando un grosso cartello con una frase sull'uguaglianza di genere che la stessa Marisa amava dire: "Parità con l'uomo non esiste, ma non sarà sempre così”.

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Tra i presenti il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, che ha voluto far sentire la sua presenza ai familiari della 39enne come aveva fatto anche ai funerali di Marisa Leo. "La marcia di questa sera ha due obiettivi: è prima di tutto un atto doveroso con il quale intendiamo ricordare Marisa, una ragazza che amava la vita. Oggi qui ci sono le associazioni, c'è la scuola, c'è l'Amministrazione ma ci sono soprattutto le persone. Tanti amici di Marisa ma anche molte persone che non la conoscevano" ha dichiarato il primo cittadino, aggiungendo: "Il secondo motivo che ci ha spinto qui è l'assoluta e imprescindibile necessità che l'orrore accaduto sia un punto di partenza per un cambiamento culturale vero ".

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"Il femminicidio di Marisa non deve diventare un fenomeno mediatico: da Salemi dobbiamo fare partire una riflessione concreta che porti a insegnare il rispetto verso gli altri fin dalle scuole. C'è l'esigenza di educare all'amore. Dobbiamo tradurre in azioni concrete quello che questa dolorosa vicenda ci ha lasciato", ha concluso il sindaco.

"La solidarietà di tutti, anche delle persone che non conosciamo, ci sta dando la forza. Ora arriva il momento più brutto ma riusciremo a farcela per Marisa"  ha dichiarato invece il fratello Mauro, aggiungendo: "Dobbiamo continuare su questa strada io da uomo mi impegno a sconvolgere tutti gli uomini come voleva Marisa ed è quello che faremo tutti per lei e per tute le donne"

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