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Il fondatore di Starbucks visita la Sicilia: “L’espresso italiano è stato la mia ispirazione”

Ai microfoni di Fanpage.it Howard Schultz, in Sicilia per alcuni accordi commerciali, ha rivelato che la sua più grande ispirazione è il caffè espresso italiano, insieme agli ambienti di forte comunità che si vengono a creare nei bar del nostro Paese.
A cura di Roberto Marrone
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Howard Schultz - fondatore di Starbucks
Howard Schultz – fondatore di Starbucks

In questi giorni si trova in Italia Howard Schultz, il fondatore di Starbucks, la più grande catena di caffè statunitense. Con i suoi 30 mila punti vendita in 80 paesi diversi, Starbucks è la più grande catena al mondo di vendita di caffè.

Ai microfoni di Fanpage.it Schultz, al momento si trova in Sicilia nella Valle del Belice per alcuni accordi commerciali, ha rivelato che la sua più grande ispirazione è stato proprio il caffè espresso italiano insieme agli ambienti di forte comunità che si vengono a creare nei bar italiani.

“Ho trovato un grande senso di comunità nei bar all’italiana – dice Schultz – e oggi la cosa più interessante di Starbucks in Italia è che la bevanda che più vendiamo è proprio il caffè espresso e quindi in questo modo gli italiani sono riusciti ad abbracciare la realtà di Starbucks”.

Si percepisce un grande senso di rispetto di Howard Schultz nei confronti del nostro Paese visto che proprio grazie all’Italia è riuscito a creare uno dei più grandi colossi commerciali al mondo. "Ho viaggiato tutto il mondo grazie a Starbucks negli ultimi 40-50 anni ma non c’è posto migliore per me l'Italia. Il cibo, la luce, la bellezza, l’architettura, ma è la gente che qui ti fa sentire a casa. Ogni volta che torno in Italia mi ritrovo travolto da lei, per me è una parte del patrimonio della mia vita e della mia famiglia anche se non sono italiano".

Nonostante in Italia fare il caffè è una vera e propria arte, Schultz ha voluto dare qualche consiglio per ottenere un buon caffè. “Molti torrefattori utilizzano la miscelazione come un’opportunità per nascondere un caffè scadente e i chicchi non buoni. La miscelazione – dice Schultz – è una forma d’arte, bisogna crearla come fosse un’orchestra mettendo insieme chicchi provenienti da diverse regioni con sapori diversi ma chi lo fa deve essere molto preparato. Secondo me è quello che Starbucks ha fatto, la vera ricetta per un buon caffè sta proprio nella tazza”.

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