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A Milano mancano i medici di base, un gruppo di infermieri inaugura l’ambulatorio gratuito per tutti

Un gruppo di infermieri ha inaugurato a Milano un ambulatorio dedicato alle cure gratuite per le persone fragili e svantaggiate per far fronte alla carenza di medici di base: in pochi mesi conta già 135 pazienti.
A cura di Francesco Maviglia
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Il problema della carenza dei medici di base è ormai cronico in tutta Italia e anche a Milano, dove colpisce soprattutto le fasce più deboli della popolazione. Chi può permetterselo, infatti, ha la possibilità di rivolgersi direttamente a specialisti a pagamento, mentre chi non ha adeguata disponibilità economica molto spesso resta senza la possibilità di un consulto medico quando ne ha necessità. Per questo un gruppo di infermieri ha deciso di inaugurare un ambulatorio infermieristico dedicato alle cure gratuite per le persone fragili e svantaggiate. Lo staff dell'ambulatorio è interamente composto da un gruppo di infermieri volontari che hanno deciso di dedicare il loro tempo e le loro competenze professionali per aiutare coloro che si trovano in situazioni di difficoltà, sia di carattere economico-sociale che con problemi di salute psichiatrica.

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Sette tra infermieri e medici si alternano nell’ambulatorio il sabato mattina per assistere nella maggior parte dei casi anziani con malattie croniche che vivono soli o extracomunitari. La richiesta è tanta anche perché all’appello mancano 1326 camici bianchi secondo le stime di ATS, e il dato è in crescita dal momento che entro il 2026 andranno in pensione altri 2500 medici di base e pediatri di libera scelta e solo uno su tre sarà sostituito.

L'iniziativa nasce dalla consapevolezza che molte persone vulnerabili si trovano spesso abbandonate a sé stesse, senza un adeguato supporto medico e sociale. Gli infermieri volontari hanno ascoltato testimonianze di difficoltà estreme e comprendono quanto sia fondamentale il "contatto e l'interfaccia diretta con queste persone per comprenderne il disagio e fornire il giusto aiuto", come ha spiegato Maria Gabriella Scrimieri,  fondatrice de "Le ali di Leonardo", a Fanpage.it.

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Un esempio di questa dedizione si è manifestato quando "una signora, già conosciuta dall'ambulatorio, è arrivata e ha mostrato segni di malessere. Gli infermieri stannno rilevato immediatamente i suoi parametri vitali, scoprendo che ha una pressione molto alta e si sente debole e affaticata", continua a spiegarci l'infermiera mentre altri sanitari eseguono dei controlli medici. "La donna aveva recentemente scoperto di essere senza un medico curante a causa del pensionamento del precedente, e non era stata informata del nuovo medico assegnato a lei, che si trova in una zona lontana rispetto al suo domicilio", aggiunge la coordinatrice infermieristica.

Questo caso e altre esperienze simili mostrano le carenze di risorse mediche alle quali deve far fronte Regione Lombardia. E, come spiega anche Maria Gabriella Scrimieri, che è anche autrice del libro ‘Sono solo un'infermiera', nonostante l'idea di case di comunità per aiutare persone in quartieri popolari sia lodevole, "la mancanza di medici e infermieri solleva perplessità riguardo alla sua efficacia senza un adeguato supporto da parte di enti terzi". Per fortuna, però, ‘Le ali di Leonardo' aggiungerà al primo ambulatorio infermieristico di Viale Molise, che oggi conta 135 pazienti, un secondo nelle case popolari di Ponte Lambro.

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