Dentro il centro per rimpatri dei migranti di Milano: "È peggio del carcere, una piccola Guantanamo"
pubblicato il 4 gennaio 2023 alle ore 13:10
Giovanni Motta è un avvocato e un attivista della rete "Mai più lager - No ai CPR" che si batte per la chiusura dei Centri di permanenza per i rimpatri, dove vengono trattenute le persone che devono lasciare l'Italia. A Milano il CPR di via Corelli è in funzione dall'autunno del 2020: al suo interno ci sono gli stranieri in attesa di essere rimpatriati, spesso attraverso processi molto veloci che comprimono i diritti della difesa, tenuti in condizioni spesso anche peggiori del carcere, con l'aggravante però che si tratta di una detenzione amministrativa, ovvero un ossimoro. Nel video che vi mostriamo ci sono foto dei bagni e della sala dove le persone trattenute mangiano: gli ambienti sono in pessime condizioni. I trattenuti, ci racconta l'avvocato Motta, dormono su materassi di gommapiuma, non hanno assistenza medica e non possono comunicare liberamente con l'esterno.
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