L'incredibile storia dell'avvocato dei risparmiatori finito ingiustamente in carcere per tre mesi
pubblicato il 9 dicembre 2022 alle ore 13:05
Nel febbraio 2008 l'avvocato Giuseppe Melzi viene arrestato a Milano per favoreggiamento a una cosca della 'ndrangheta calabrese operante nella zona tra Varese e la Svizzera. Il noto avvocato di Milano, sostengono i giudici dell'accusa, avrebbe riciclato del denaro organizzando l'acquisto di alcuni terreni in Sardegna: inizia così l'incubo giudiziario di uno stimato professionista che finisce ingiustamente in carcere per tre mesi e poi ai domiciliari. Nel frattempo Melzi viene sospeso dall'Ordine degli avvocati per più di tre anni, proprio lui l'avvocato che nei terribili anni della Loggia P2 aveva rappresentato le parti civili nel crac finanziario del banchiere Michele Sindona, diventando bersaglio di minacce.
L'anno dopo l'arresto di Melzi però le indagini si spostano in Sardegna per competenza territoriale e il teorema dei giudici milanesi si disintegra: la posizione dell'avvocato e degli altri indagati viene archiviata nel 2017 e Melzi lo scopre, casualmente, solo a fine 2018.
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