Il coraggio degli scout: "Noi in un bene confiscato alla 'ndrangheta, molti hanno mollato per paura"
pubblicato il 11 febbraio 2020 alle ore 08:14
«A noi interessano questi ragazzi, di questo territorio, della legalità, del bene comune e ci interessa a tal punto che, abbiamo accettato la sfida di fare educazione dentro un bene confiscato, in un quartiere difficile, in un luogo difficile». A Reggio Calabria,nel quartiere Archi per anni sulle cronache come scenario sanguinario della seconda guerra di 'ndrangheta, il gruppo scout Rc15 ha accettato la sfida di insegnare la legalità all'interno di un bene confiscato alla famiglia Condello. «Da quando abbiamo questo bene confiscato abbiamo perso molti soci, molti genitori hanno avuto paura e hanno tolto via i figli»
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