Scultura choc: Salvini spara ai migranti. Lui: "Una schifezza". L'artista: "Non tutti capiscono l'arte"
pubblicato il 24 novembre 2019 alle ore 14:08
Da una parte c'è il leader della Lega, ex ministro dell'Interno Matteo Salvini: maglia verde, numero 49 sulle spalle, Rosario in una mano, pistola nell'altra. Di fronte ci sono due migranti, versione zombie, che cercano di attraccare a bordo di una zattera. Tra di loro un cartello che spunta dalla canna della pistola con la scritta "Game Over". Questo è il contenuto dell'installazione che ha scatenato le polemiche e che l'artista, Salvatore Scuotto, ha voluto chiamare "La pacchia è finita!". Inaugurata a Napoli, l'opera, che fa parte di una collettiva di altri 3 artisti, Emanuele Scuotto, Pasquale Manzo e Marcello Silvestre, ha scatenato le ire di Matteo Salvini che in una diretta sulla sua pagina Facebook l'ha definita "una schifezza" e "istigazione all'odio e alla violenza" oltre che una trovata pubblicitaria. Mentre il leader del Carroccio arriva a chiedere che la scultura sia ritirata, l'artista, Salvatore Scuotto spiega il suo intento. "Non è un odio verso la persona, è proprio una contestazione al suo modo di fare politica che me lo fa vedere, immaginare, così come in questa installazione, cioè come un bambino, un ragazzone che gioca a un videogame e quindi che interpreta un po' la politica in questo modo, molto banale, semplice anzi, più che semplice facile che è diverso e punta a degli istinti delle persone, che sono molto pericolosi perché la storia ce lo insegna. Ovviamente è una visione l'installazione, rappresenta lui con questa pistola che sembra un simulatore della playstation che mira a questi due zombie che cercano di attraccare e che vengono fermati in questo videogame ipotetico, che mi sono immaginato e anche se poi lui ha giudicato una schifezza quest'opera, io non mi aspettavo certo il suo applauso, però lo ha scosso quel poco che serve a fargli capire che qui a Napoli ci sono degli artisti, perché non sono solo, che sono un po' stanchi, sono un po' anche frustrati da questo modo sempre violento di affrontare ogni discussione politica". L'opera ha catturato l'attenzione dei media, tanto da oscurare non solo le altre opere di Scuotto, ma anche l'intera mostra collettiva. Biancamaria Santangelo, Interior Designe e Art Director di Nabi, che ospita la mostra, ha precisato di non appartenere a nessuno schieramento politico, ma di aver voluto solo promuovere l'arte. "Ho semplicemente dato la possibilità agli artisti di essere quella che sono io tutti i giorni, libero pensiero". Alla mostra ha preso parte anche l'illuminotecnico partenopeo Luigi Leonardi
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