Sciopero Whirlpool, gli operai non si fidano dell'azienda: "Non c'è nulla per cui esultare, vogliono chiudere Napoli"
pubblicato il 31 ottobre 2019 alle ore 15:44
Il giorno dopo l'annuncio del blocco dei licenziamenti da parte della multinazionale Whirlpool per i 420 operai del sito di Napoli, i lavoratori sono scesi in piazza nel giorno dello sciopero programmato da tempo. L'azienda ha si ritirato i licenziamenti, ma ha confermato che a loro avviso la fabbrica di Napoli è un sito improduttivo. "C'è poco da festeggiare sinceramente, le intenzioni dell'azienda sono ben chiare - ci spiega un'operaia - stanno solo prolungando il tempo della morte, loro vogliono chiudere". In tutto il corteo, composto da oltre 20 mila persone, c'è diffidenza e pochi toni gioiosi, nessuno si fida della multinazionale americana e in molti sono convinti che nulla è cambiato. "Ormai le preoccupazioni le abbiamo messe da parte, per noi c'è solo la lotta" ci spiega un giovane operaio della Whirlpool , a cui fa eco un suo compagno: "Non ci sono garanzie, noi esulteremo solo quando torneremo a fare le nostre lavatrici, a lavorare le nostre 8 ore, fino a quel momento non abbiamo nulla da festeggiare". Gli operai confidano nel governo: "Solo il governo può inchiodare l'azienda ad un tavolo a fargli rispettare le leggi italiane" commentano.
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