La rabbia di Antonio che lotta contro la SLA da 15 anni: "Vogliamo dignità. Altrimenti meglio morire"
pubblicato il 25 ottobre 2019 alle ore 11:52
Antonio Tessitore è un uomo che da 15 anni lotta contro la SLA. Questo non gli ha impedito di laurearsi, scrivere libri e combattere per se stesso e le altre persone affette dalla sua stessa malattia. Ma oggi che i suoi appelli sono inascoltati, come racconta a Fanpage.it, lancia un lungo appello a Papa Francesco e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Lo Stato italiano è completamente indifferente verso il destino di chi
soffre. È l'amara constatazione che, come Antonio Tessitore, devo fare dopo aver vissuto sulla mia pelle quanto sia difficile vivere nel nostro Paese. Ormai da mesi chiedo un rafforzamento della squadra di volontari che mi assiste quotidianamente perché la Sla è una malattia che ormai da quindici anni mi fa compagnia tutti i giorni. Ho sollecitato tutti. Ho contattato il governatore De Luca, il ministro Speranza. Sono stato davanti all'Asl di Caserta a manifestare il mio disagio. Ci mancano solo il Papa e Mattarella a completare la galleria di istituzioni alle quali rivolgere la mia richiesta di aiuto. Se dovesse continuare questo stato di cose, mi vedrò costretto allo sciopero della comunicazione. Fino alle estreme conseguenze, ovvero il suicidio assistito. Perché forse in un Paese come l'Italia è l'unica possibilità per essere finalmente sereni".
soffre. È l'amara constatazione che, come Antonio Tessitore, devo fare dopo aver vissuto sulla mia pelle quanto sia difficile vivere nel nostro Paese. Ormai da mesi chiedo un rafforzamento della squadra di volontari che mi assiste quotidianamente perché la Sla è una malattia che ormai da quindici anni mi fa compagnia tutti i giorni. Ho sollecitato tutti. Ho contattato il governatore De Luca, il ministro Speranza. Sono stato davanti all'Asl di Caserta a manifestare il mio disagio. Ci mancano solo il Papa e Mattarella a completare la galleria di istituzioni alle quali rivolgere la mia richiesta di aiuto. Se dovesse continuare questo stato di cose, mi vedrò costretto allo sciopero della comunicazione. Fino alle estreme conseguenze, ovvero il suicidio assistito. Perché forse in un Paese come l'Italia è l'unica possibilità per essere finalmente sereni".
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