L'assalto al Congresso dei fan di Trump, cos'è successo nel giorno più buio della democrazia USA
pubblicato il 7 gennaio 2021 alle ore 20:12
L’assalto senza precedenti al Congresso americano non sarà ricordato soltanto come il primo tentativo di colpo di Stato negli USA, ma passerà alla storia come un vero e proprio attacco ai valori della democrazia. Alcuni sostenitori di Trump si sono scontrati con la polizia e hanno assaltato Capitol Hill, la sede del Governo, nel giorno della certificazione della vittoria di Biden alle presidenziali. Poco prima, durante un comizio, le parole del Presidente uscente avevano fomentato i manifestanti: "È la fine del più grande mandato presidenziale della storia, ma è solo l'inizio della nostra lotta per fare l'America di nuovo grande. Non ci arrenderemo mai, non concederemo la vittoria: Fermeremo il furto dei voti”.
In migliaia si sono quindi diretti verso il Campidoglio riuscendo a valicare le transenne e aggredendo i report di tutto il mondo che si trovavano sul posto per documentare le proteste. Dopo aver circondato il Parlamento, salendo anche sulle gradinate e le balconate, folti gruppi hanno eluso gli agenti di guardia e fatto irruzione dentro il complesso di Capitol Hill. La seduta comune è stata sospesa, le stanze evacuate, i parlamentari e i senatori sono stati scortati all’esterno dagli agenti armati e anche Mike Pence, vicepresidente degli Stati Uniti, chiamato a ratificare la vittoria di Biden di fronte alla richieste di Trump di sottrarsi al suo incarico, ha preso le distanze: "La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l'autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no."
Il Tycoon ha invitato i manifestanti alla calma ma non si è dissociato con fermezza, per questo adesso rischia di essere rimosso in anticipo dalla presidenza secondo 2 strade percorribili: l’Impeachment o il ricorso al 25° emendamento. Il giorno più buio della democrazia americana si è finalmente concluso con il Congresso che, dopo essersi riunito, ha certificato la vittoria di Biden; mentre il mondo guarda con apprensione a quello che sta succedendo, quello che resta oggi è una scia di dolore, un sentore amaro di fallimento e, di certo, un bilancio drammatico, che certifica finora: 52 arrestati e 4 morti, con 14 feriti tra gli agenti di polizia.
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