Siria, il racconto di Cecilia, studentessa italiana volontaria a Qamishlo: "Sarà un genocidio"
pubblicato il 10 ottobre 2019 alle ore 17:11
“Quando l’attacco è iniziato la popolazione è stata colta di sorpresa. In molti cercano di scappare, ma altri si fermano per imbracciare le armi. Quello che si prospetta è un genocidio ai danni del popolo curdo” A parlare è Cecilia S., studentessa di medicina all'Università di Firenze. Da tre mesi, la ragazza di 23 anni si trova nel Rojava, la Federazione Democratica della Siria del Nord amministrata dai curdi. Lavora come coordinatrice sanitaria per Heyva Sor a Kurd, un’organizzazione locale che dal 2012 è impegnata nella ricostruzione del sistema sanitario insieme ai comitati della salute cittadini. La volontaria italiana si trova a Qamishlo, città siriana sulla frontiera con la Turchia, da ieri sotto attacco. Fanpage.it ha intervistato Cecilia per capire cosa sta succedendo sul terreno.
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