La storia di Lass, volontario in una casa per minori: "Tanti mi hanno aiutato, adesso aiuto io"
pubblicato il 22 settembre 2019 alle ore 11:42
«Il mondo va così, tante persone mi hanno aiutato, adesso vorrei aiutare anche io. Ci divertiamo, lavoriamo ed è bellissimo». A Reggio Calabria, in un immobile nel cuore della città, all’interno del Parco dei Padri Monfortani, si lavora sodo per realizzare un grande sogno: quello di ridare una casa e un ambiente familiare a bambini e ragazzi in difficoltà, sia essi minori stranieri non accompagnati che minori italiani in situazione di disagio.
Lass, sbarcato in Calabria due anni fa, sta innaffiando gli alberi del giardino che circonda quella che diventerà la Casa di Benedetta, una struttura voluta dall'associazione Abakhi e sostenuta dalla fondazione 'Benedetta è la vita'.
Lass, sbarcato in Calabria due anni fa, sta innaffiando gli alberi del giardino che circonda quella che diventerà la Casa di Benedetta, una struttura voluta dall'associazione Abakhi e sostenuta dalla fondazione 'Benedetta è la vita'.
«Benedetta era mia figlia, scomparsa a sedici anni per una grave forma di leucemia. Una ragazza che però è riuscita a vivere anche nei momenti più difficili e duri della sua malattia e questo è il messaggio che ha lasciato a tutti noi. Questo è un momento di riscatto, di speranza quella che animerà questi ragazzi che avranno la possibilità di vivere una vita diversa, più serena, in un ambiente protetto», spiega Carmela Cimino.
«Il nostro sogno, il nostro progetto non è solo quello di dare un tetto e un pasto caldo, ma è quello di far vivere ai ragazzi la bellezza della vita», dice Alessandro Cartisano, presidente di Abakhi da anni punto di riferimento nel territorio per minori in difficoltà.
Tra i muri in costruzione, lavorano sodo anche volontari nazionali e internazionali, ci sono gli scout e i ragazzi mandati dall'USMM per la cosiddetta 'messa alla prova'.
«Quello che viene fatto e viene realizzato dalle nostre braccia e dalle nostre mani è quello della cura del verde, della raccolta degli agrumi, ma lo si fa con un intento non prettamente "perché serve", ma per dare cuore, anima, gioia, sorrisi a quello che non vuole essere solo una cosa statica», continua Cartisano.
Tra i tanti, c'è Lass che dopo la scuola viene qui a dare una mano.
«Vengo dalla Guinea francese, sono sbarcato da solo, senza la mia famiglia. Ho deciso di scappare dal mio paese perché
mia madre non lavora, mio padre è morto per colpa dell'ebola e non sopportavo di vedere mia madre soffrire ogni giorno».
mia madre non lavora, mio padre è morto per colpa dell'ebola e non sopportavo di vedere mia madre soffrire ogni giorno».
Oggi Lass vive in una famiglia, va a scuola, sogna di diventare un calciatore e di ridare serenità a ragazzi come lui.
«Mi fa piacere essere qui con tutti gli altri, quando sono arrivato in Italia, tante persone mi hanno aiutato, mi sembra giusto fare la mia parte. Io oggi mi sento felice».
«Mi fa piacere essere qui con tutti gli altri, quando sono arrivato in Italia, tante persone mi hanno aiutato, mi sembra giusto fare la mia parte. Io oggi mi sento felice».
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