Acerra in piazza contro i roghi: "E' una guerra, dal governo solo passerelle e nessuna soluzione"

pubblicato il 8 settembre 2019 alle ore 19:12
Oltre 2.000 persone sono scese in piazza ad Acerra, vicino Napoli, nel centro della "terra dei fuochi" tra la provincia di Napoli e Caserta, per protestare contro il fenomeno dei roghi tossici. "E' una guerra, siamo in un paese civile ma viviamo da terzo mondo - ha spiegato Sergio Pizzo di Stop Biocidio Acerra - siamo stanchi, i roghi continuano, vanno in fiamme anche i siti di stoccaggio autorizzati, e le istituzioni a tutti i livelli non fanno altro che fare promesse, con le nostre famiglie e i nostri figli non possiamo che mobilitarci". 
Acerra è anche la città sede dell'inceneritore della Campania, che brucia oltre 700 mila tonnellate di rifiuti all'anno, costruito in una zona pesantemente inquinata dalle attività dell'ex industria chimica Montefibre. Proprio Acerra è uno dei territori con i maggiori picchi di mortalità per tumore. "Sul banco degli imputati ci vanno quelli che si sono candidati a rappresentare queste istanze - spiega Gennaro Piccirillo di Stop Biocidio Acerra - il governo giallo-verde, quello del cambiamento in 14 mesi non ha fatto nulla per questi territori, il Ministro Costa è stato sordo e cieco e quando è venuto qui ha fatto solo promesse, da oggi diciamo a tutti che il nostro territorio non è più luogo di passerella per la politica, o portate soluzioni oppure potete stare a casa". Il corteo, aperto da bambini con striscioni contro i roghi e per il diritto a vivere, si è snodato per il centro della città fino ad arrivare all'imbocco della strada statale per Napoli che collega Acerra con l'autostrada A1. La circolazione è rimasta paralizzata per alcune ore. 
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