La strage di bambini a Maaret al-Numan
pubblicato il 31 agosto 2019 alle ore 18:27
Un'altra giornata di sangue in Siria: a Maaret al-Numan un raid dell'aviazione siriana ha ucciso 13 civili, tra cui sei bambini e due donne. Tre delle giovanissime vittime erano fratelli. La città della provincia nord-occidentale di Idlib si trova lungo l'autostrada che collega Damasco ad Aleppo e da mesi è l'obiettivo dei bombardamenti del governo di Assad e dei jet russi.
Da fine aprile, quando è cominciata l'offensiva per riconquistare le ultime aree ancora sotto il controllo delle forze ribelli (tra cui i jihadisti di Hay’at Tahrir al-Sham) i morti civili sono stati oltre 500. Un massacro davanti agli occhi del mondo a cui le Nazioni Unite, nonostante tutti gli appelli, e le principali potenze assistono impotenti.
Solo nel mese di agosto sono più di 72mila gli sfollati dalla Siria nord-occidentale. La loro via di fuga è verso il confine turco ma le strutture di accoglienza sono oltre il limite delle loro capacità per cui molte famiglie sono costrette a dormire all'aperto.
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