Lettera a un terrestre: perché ogni albero che muore è un dramma per l'intero pianeta
pubblicato il 30 agosto 2019 alle ore 15:48
Salve!!
Iniziamo.
La Terra è tonda, cioè non è proprio "tonda", è più un'ellissoide, schiacciata ai lati, dove per "lati" intendiamo "poli".
Iniziamo.
La Terra è tonda, cioè non è proprio "tonda", è più un'ellissoide, schiacciata ai lati, dove per "lati" intendiamo "poli".
Ora non so se sapete, ma la Terra gira intorno al Sole. Ma partiamo dall'inzio: questo è un albero.
La vita, senza gli alberi, non esisterebbe. I microbi esisterebbero lo stesso, ma anche se qualche umano somiglia più a un microbo che a un essere umano, anche per lui la vita sulla Terra non esisterebbe. Bruci una foresta e ammazzi gente, è più o meno questo il ragionamento.
Facciamo il passo indietro fino al Big Bang. 14 miliardi di anni fa, il grande scoppio. Bum!
Prima nacque la Terra, e poco dopo nacque la Luna. Negli anni '60 noi siamo andati sulla Luna, e pensavamo che negli anni Duemila avremmo fatto l'amore con gli extraterrestri, tre piselli, gente contenta. Invece oggi siamo nel 2019 e la VAR non ha ancora deciso con sicurezza qual è rigore e quale no. Soprattutto quando gioca la Fiorentina. E questo mentre l'Amazzonia va a fuoco e Bolsonaro dice "meglio avere un figlio suicida che un figlio gay", ma facciamo un passo indietro.
I primi ominidi risalgono a 2,5 milioni di anni fa. Probabilmente avevano la barba lunga, probabilmente avevano i capelli lunghi, e altre cose così. Da allora l'Uomo è responsabile dell'estinzione della maggioranza delle specie animali: "il ratto del riso antillano gigante", "il pipistrello dal naso lungo portoricano", "il canis lupus bernardis", e centinaia e centinaia di altre specie, giuro, anche se forse non erano esattamente come le ho disegnate ora io.
Negli ultimi 10 anni la perdita netta di foreste è stata di 5,2 milioni di ettari l'anno. Ripeto: 5,2 milioni di ettari di foreste ogni anno.
L'Universo osservabile dalla Terra ha un raggio di 46 miliardi di anni luce. Esistono più di 300 milioni di galassie. Ogni galassia ha più di 100 miliardi di stelle. In tutto questo, la Terra è l'unico posto dove l'Uomo può vivere. E senza alberi la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Grandissimi alberi nascono da piccolissimi semi. Ogni quercia produce 50.000 ghiande l'anno, più o meno, ma soltanto pochissime riescono a sopravvivere al primo anno di vita, e forse nessuna diventerà grande come la quercia madre. E' più facile nascere e vivere teste di ca**O. Procurano incendi dolosi, non rispettano l'ambiente, buttano la plastica dove capita. Per bruciare un albero ci vogliono circa due minuti, per tagliarlo ancora meno, e fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Perché senza gli alberi la vita sulla Terra non sarebbe possibile, questo l'avevo già detto due volte, ma è meglio dirlo tre e anche quattro: la vita, senza gli alberi, sulla Terra, non sarebbe possibile. E' un melo, l'albero dal quale Eva raccoglie il frutto proibito, e da quella raccolta, da quella liberazione dall'obbedienza, inizia la storia dell'umanità. E' un platano, l'albero sotto al quale disquisiscono Socrate e Fedro. E poi il ciliegio giapponese, e il cedro del Libano, che c'è anche nella bandiera, del Libano. E poi l'olivo: "Andate in pace".
Khalil Gibran diceva: "Se un albero potesse scrivere la sua autobiografia, non sarebbe diversa dall'autobiografia di un popolo".
La vita, senza gli alberi, non esisterebbe. I microbi esisterebbero lo stesso, ma anche se qualche umano somiglia più a un microbo che a un essere umano, anche per lui la vita sulla Terra non esisterebbe. Bruci una foresta e ammazzi gente, è più o meno questo il ragionamento.
Facciamo il passo indietro fino al Big Bang. 14 miliardi di anni fa, il grande scoppio. Bum!
Prima nacque la Terra, e poco dopo nacque la Luna. Negli anni '60 noi siamo andati sulla Luna, e pensavamo che negli anni Duemila avremmo fatto l'amore con gli extraterrestri, tre piselli, gente contenta. Invece oggi siamo nel 2019 e la VAR non ha ancora deciso con sicurezza qual è rigore e quale no. Soprattutto quando gioca la Fiorentina. E questo mentre l'Amazzonia va a fuoco e Bolsonaro dice "meglio avere un figlio suicida che un figlio gay", ma facciamo un passo indietro.
I primi ominidi risalgono a 2,5 milioni di anni fa. Probabilmente avevano la barba lunga, probabilmente avevano i capelli lunghi, e altre cose così. Da allora l'Uomo è responsabile dell'estinzione della maggioranza delle specie animali: "il ratto del riso antillano gigante", "il pipistrello dal naso lungo portoricano", "il canis lupus bernardis", e centinaia e centinaia di altre specie, giuro, anche se forse non erano esattamente come le ho disegnate ora io.
Negli ultimi 10 anni la perdita netta di foreste è stata di 5,2 milioni di ettari l'anno. Ripeto: 5,2 milioni di ettari di foreste ogni anno.
L'Universo osservabile dalla Terra ha un raggio di 46 miliardi di anni luce. Esistono più di 300 milioni di galassie. Ogni galassia ha più di 100 miliardi di stelle. In tutto questo, la Terra è l'unico posto dove l'Uomo può vivere. E senza alberi la vita sulla Terra non sarebbe possibile. Grandissimi alberi nascono da piccolissimi semi. Ogni quercia produce 50.000 ghiande l'anno, più o meno, ma soltanto pochissime riescono a sopravvivere al primo anno di vita, e forse nessuna diventerà grande come la quercia madre. E' più facile nascere e vivere teste di ca**O. Procurano incendi dolosi, non rispettano l'ambiente, buttano la plastica dove capita. Per bruciare un albero ci vogliono circa due minuti, per tagliarlo ancora meno, e fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce. Perché senza gli alberi la vita sulla Terra non sarebbe possibile, questo l'avevo già detto due volte, ma è meglio dirlo tre e anche quattro: la vita, senza gli alberi, sulla Terra, non sarebbe possibile. E' un melo, l'albero dal quale Eva raccoglie il frutto proibito, e da quella raccolta, da quella liberazione dall'obbedienza, inizia la storia dell'umanità. E' un platano, l'albero sotto al quale disquisiscono Socrate e Fedro. E poi il ciliegio giapponese, e il cedro del Libano, che c'è anche nella bandiera, del Libano. E poi l'olivo: "Andate in pace".
Khalil Gibran diceva: "Se un albero potesse scrivere la sua autobiografia, non sarebbe diversa dall'autobiografia di un popolo".
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