Omicidio Vannini, la videoricostruzione a quattro anni dalla morte di Marco
pubblicato il 18 maggio 2019 alle ore 09:53
Il 17 maggio 2015 Marco Vannini si trova a casa della fidanzata Martina Ciontoli insieme alla sua famiglia. Verso le 23.15 il giovane viene colpito da un colpo d'arma da fuoco, mentre si trovava nella vasca da bagno. A sparare Antonio Ciontoli, il padre di Martina. "Stavamo giocando con le pistole, mi aveva chiesto di vederle. Ho caricato ed ho sparato perché pensavo fosse scarica" si sarebbe poi giustificato in aula. Il resto della famiglia afferma di non essere presente al momento dello sparo e di non aver capito di cosa si trattasse.
Nonostante il ragazzo sia stato attinto da un proiettile rimarrà per quasi un'ora in quella villetta a Ladispoli. Una prima telefonata al 118, fatta da Federico il fratello di Martina, viene poi annullata 'perché Marco sembrava riprendersi'. All'operatrice del 118 non verrà detto dello sparo ma Federico le parlerà di uno spavento, un attacco di panico per uno scherzo.
Solo a mezzanotte Antonio Ciontoli decide di chiamare di nuovo i soccorsi. Anche in questo caso il capofamiglia nasconde la verità e dirà all'operatrice che il ragazzo 'si è ferito con un pettine a punta scivolando nella vasca'. Anche all'arrivo dell'ambulanza nessuno nominerà il colpo di pistola e Marco verrà trasportato in codice verde, perdendo altro tempo prezioso. Solo all'arrivo al Pit di Ladispoli, Antonio Ciontoli confessa al dottor Matera che il ragazzo è stato attinto da un colpo d'arma da fuoco. Immediatamente viene chiamato un elisoccorso per trasportare Marco d'urgenza all'ospedale Gemelli di Roma. Ma purtroppo Marco morirà alle 3.10 di notte mentre si trovava sull'eliambulanza.
Nonostante il ragazzo sia stato attinto da un proiettile rimarrà per quasi un'ora in quella villetta a Ladispoli. Una prima telefonata al 118, fatta da Federico il fratello di Martina, viene poi annullata 'perché Marco sembrava riprendersi'. All'operatrice del 118 non verrà detto dello sparo ma Federico le parlerà di uno spavento, un attacco di panico per uno scherzo.
Solo a mezzanotte Antonio Ciontoli decide di chiamare di nuovo i soccorsi. Anche in questo caso il capofamiglia nasconde la verità e dirà all'operatrice che il ragazzo 'si è ferito con un pettine a punta scivolando nella vasca'. Anche all'arrivo dell'ambulanza nessuno nominerà il colpo di pistola e Marco verrà trasportato in codice verde, perdendo altro tempo prezioso. Solo all'arrivo al Pit di Ladispoli, Antonio Ciontoli confessa al dottor Matera che il ragazzo è stato attinto da un colpo d'arma da fuoco. Immediatamente viene chiamato un elisoccorso per trasportare Marco d'urgenza all'ospedale Gemelli di Roma. Ma purtroppo Marco morirà alle 3.10 di notte mentre si trovava sull'eliambulanza.
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