Falconara, gli ostaggi della raffineria: "Chiusi in casa per non respirare veleno"
pubblicato il 24 maggio 2019 alle ore 12:10
A
Falconara, in provincia di Ancona, oltre alle case vista mare ci sono le case vista raffineria. Un enorme impianto in attività da 50 e passa anni, con uno stop nel 2013 che, a onor del vero, aveva fatto preoccupare oltre duecento lavoratori.
La storica torcia dell’Api, invece, è ancora lì, accesa. E gli operai sono salvi. Ma la popolazione è esposta a dei rischi. Rischio esalazioni, rischio inquinamento dell’aria, dell’acqua della falda e del suolo. Diversi studi hanno testimoniato la presenza di sostanze inquinanti, xileni soprattutto. E un’ampia zona della città è classificata da anni tra i siti di interesse nazionale del ministero dell’ambiente.
Chi ci abita spesso deve tener chiuse le finestre e molti si sono ammalati di tumore, anche se è difficile stabilire un’equazione perfetta di causa-effetto tra la presenza ingombrante della raffineria e le malattie di molti falconaresi.
Di certo nel 2011 l’ Istituto nazionale dei Tumori di Milano ha condotto un’indagine analitica, in collaborazione con Arpa Marche (su richiesta della Regione Marche), per accertare se vi fosse stato nel tempo un eccesso di decessi per leucemie e linfomi Non Hodgking sulla popolazione residente potenzialmente causato dalla presenza di un petrolchimico. Si tratta di due patologie strettamente legate all’esposizione di benzene. Ebbene nel rapporto viene accertato un eccesso di decessi per coloro che per più tempo (oltre dieci anni) hanno risieduto nelle vicinanze del petrolchimico (in un raggio di 4 km).
Ma non sempre basta fare due più due.
Chi ci abita spesso deve tener chiuse le finestre e molti si sono ammalati di tumore, anche se è difficile stabilire un’equazione perfetta di causa-effetto tra la presenza ingombrante della raffineria e le malattie di molti falconaresi.
Di certo nel 2011 l’ Istituto nazionale dei Tumori di Milano ha condotto un’indagine analitica, in collaborazione con Arpa Marche (su richiesta della Regione Marche), per accertare se vi fosse stato nel tempo un eccesso di decessi per leucemie e linfomi Non Hodgking sulla popolazione residente potenzialmente causato dalla presenza di un petrolchimico. Si tratta di due patologie strettamente legate all’esposizione di benzene. Ebbene nel rapporto viene accertato un eccesso di decessi per coloro che per più tempo (oltre dieci anni) hanno risieduto nelle vicinanze del petrolchimico (in un raggio di 4 km).
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