Caso Cucchi, il Capitano Ultimo: "Noi siamo con Ilaria, silenzio durato troppo. Nistri si dimetta"
pubblicato il 10 aprile 2019 alle ore 11:17
Sergio De Caprio, conosciuto anche come "Ultimo", che arrestò Totò Riina nel 1993 interviene con una dura lettera sul caso Stefano Cucchi. All'indomani della missiva inviata dal Comandante Generale dell'Arma Giovanni Nostri alla famiglia del geometra romano, barbaramente ucciso mentre era in stato di fermo: "Piuttosto che pensare di costituirsi parte civile nel caso Cucchi, a questo punto sarebbe stato forse più utile per la dignità dell'Arma dare le dimissioni. Per dieci anni il vertice dell'Arma ha ignorato e negato il ‘caso Cucchi'. Ora se ne accorge. Qualcuno dirà ‘meglio tardi che mai', invece no, è troppo tardi. E noi Carabinieri ci sentiamo parte lesa per questo ingiustificabile ritardo" De Caprio ha duramente criticato l'atteggiamento dell'Arma dei carabinieri negli ultimi dieci anni: "Le lettere del generale Nistri non mi interessano. Non è questione di chiedere scusa. Mi interessano i fatti e i fatti sono un silenzio lunghissimo" Inoltre aggiunge: "Il sindacato dei Carabinieri è con la famiglia Cucchi e con tutte le vittime di violenza. Nessuno potrà strumentalmente allontanarci da Ilaria Cucchi e dalla sua famiglia. Siamo da sempre accanto alle vittime e per le vittime contro ogni abuso e non al servizio di altri padroni”
Caso Cucchi, parla Capitano Ultimo:
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