Lo stupro come arma di guerra in Sud Sudan, Sara: "Mi hanno violentata con un fucile"
pubblicato il 1 aprile 2019 alle ore 10:22
Anche se oggi sono finalmente al sicuro nell'insediamento di Palabek, un campo profughi in Uganda con 40.000 rifugiati, per Sara, Helen e Louise dimenticare la violenza subita nel loro Paese, il Sud Sudan, è praticamente impossibile. Nello Stato più giovane del mondo quello della violenza su donne e bambini è sempre stato un enorme problema, aggravato negli ultimi anni con una guerra civile finita sulla carta e con ancora numerosi strascichi. Secondo le Nazioni Unite, lo stupro è usato come arma fra le diverse etnie in guerra: stando ai dati del ministero del benessere sudsudanese, solo nel 2017 ci sono state quasi 2.300 violenze di genere, il 13% delle quali stupri.
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